Nel centro di Salerno si trova la pizzeria Giagiù, con solo prodotti del Sud


Salerno è una città tutta da scoprire e che può riservare sorprese anche in campo gastronomico. Tra i vicoli della città scoviamo una pizzeria dal nome strano: Giagiù. Al banco delle pizze ci accoglie Ciro Pecoraro, uno dei proprietari ed è proprio con lui che scambiamo quattro chiacchiere per conoscere l’origine del nome e le particolarità di questa nuova pizzeria. 

Ciro come nasce Giagiù?
“È un’idea che avevo da anni, quella di aprire una pizzeria che offrisse la possibilità di assaggiare piatti con prodotti tipicamente provenienti dal Sud Italia, dall’Abruzzo alla Sicilia. Un’idea che ha preso vita grazie anche a due miei compagni di viaggio nonché soci, Andrea Giannattasio e Giancarlo Manzo”.

Il nome è tutto un programma, da dove deriva?
“Giagiù è l’unione di due nomi. A crearlo è stato un contadino dei paesi vesuviani tantissimi anni fa. Mentre era intento a raccogliere i pomodori rossi del Piennolo del Vesuvio nel suo orto, scoprii un pomodoro giallo. La storia racconta che il primo pomodoro era giallo, per questo il nome pomodoro che deriva da “Pomo d’oro” ma di questo pomodoro giallo si persero le tracce. Il contadino decise di chiamare questo pomodoro Giagiù in onore della nipotina che si chiamava Giulia e quindi Giagiù deriva da Giallo di Giulia”.

In cosa Giagiù è differente dalle altre pizzerie?
“Si differenzia nei prodotti, che provengono esclusivamente solo del Sud. Una scelta voluta fortemente per favorire il territorio e per creare ricchezza nel territorio. Prodotti che per molto tempo sono stati messi in secondo piano, ma che invece sono eccellenze da tutelare e valorizzare”. 

Pizzeria GiagiùQuali sono i prodotti e da quali zone del Sud provengono?
“Abbiamo un’infinità di prodotti, diverse tipologie di salumi del Parco dei Nebrodi di Messina di aziende agricole locali. Prodotti caseari che provengono dalla Sicilia, dalla Calabria e dalla Campania. Anche le confetture sono tutte ricercate e particolari, come la gelatina al Nero d’Avola o una confettura preparata con capperi e malvasia che prendo dall’Isola di Salina. Dalla Campania ad esempio il Caseificio Aurora che si trova a Sant’Egidio del Monte Albino ci fornisce il Fior di Latte, prodotto con latte di vacca Jersey, con un alto contenuto di grasso paragonabile alla Bufala. Da loro prendiamo anche lo Stravecchio di Bruna Alpina un formaggio molto simile al Grana o al Parmigiano”.

Pizzeria Giagiù

Il Menù della pizzeria Giagiù

Un menù particolare e ricco, con richiami alla storia del Sud e al Regno delle due Sicilie. Tra le pizze,  la classica Margherita, che qui viene chiamata “Fior di Margherita”, che come ci tiene a precisare Ciro, la pizza Margherita è nata molto prima della venuta a Napoli della Regina Margherita di Savoia. La pizza “‘700 Napoletano” che modifica la prima pizza che era una marinara senza pomodoro, preparata con acciughe, capperi e olive. In questa variante invece si è voluta l’aggiunta del pomodoro e della mozzarella di Bufala. Prodotti che sono arrivati sulle nostre tavole proprio nel ‘700,  un secolo molto importante per Napoli. Proprio la mozzarella di Bufala che si è avuta grazie alle bufale che i Borbone fecero allevare alla Reggia di Carditello.

Troviamo poi la pizza che porta il nome del locale: “Giagiù”, che per Ciro è il frutto di un sogno, preparata con pomodorino giallo, pecorino e polvere di caffè. La pizza “Omaggio al Re” nasce dalla storia dell’arrivo del pomodoro, quando il il Viceré del Perù omaggiò Ferdinando di Borbone con delle piante di pomodoro. La pizza è preparata con quattro varianti di pomodoro e con l’aggiunta fior di latte. Ogni pizza ha una storia particolare da raccontare, ed è proprio questo uno dei motivi che affascina la clientela che ha ben risposto all’apertura di questa pizzeria, e che descrive l’impasto come: soffice e leggero. 

Tanti gli antipasti, come i classici taglieri con formaggi e salumi, oppure il “Benvenuto Salernitano”, con alici di Cetara e burro su crostini di focaccia. Un antipasto che veniva preparato nelle trattorie salernitane di una volta, che Ciro definisce: “una delizia Made in Sud”. Ovviamente non potevano mancare i classici fritti che anche in questo caso hanno  un richiamo alla storia del Sud come il “Fritto duo siciliano”, con prelibatezze campane e siciliane come la classica frittatina di pasta e il crocchè e l’arancino. “Due Tielle”, un misto di verdure di stagione. 

E poi i dolci, tra i più gustosi trovano spazio il Babà e il Cannolo siciliano. Ad insegnare a Ciro l’arte della preparazione del cannolo ci ha penato Rocco Scutellà, Maestro Pasticcere di origine calabrese ma che è cresciuto in Sicilia. La cialda per il cannolo infatti, viene rigorosamente fritta nello strutto utilizzando un tegame in rame come vuole la tradizione. 

Nella pizzeria non viene servita la Coca Cola e le bevande prodotte da multinazionali, le bibite servite sono tutte rigorosamente biologiche dell’azienda Tomarchio di Acireale. La Pizzeria Giagiù è aperta sia a pranzo che a cena e la troverete in via Velia, 45 (35,67 km) Salerno, la sala è confortevole ed elegante per 30 posti a sedere. All’esterno del locale trova posto una soluzione coperta e riscaldata con altri 35 posti. 

Foto di Francesco Pecoraro

Pizzeria Giagiù
Dove: Via Velia, 45 (35,67 km) Salerno
Tel: 089 995 2798
Orari di apertura: 12:30 – 15:00, 19:30 – 00:00
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