Ischia, sciopero della fame in ospedale per paziente morta in idroambulanza


Nella mattina di ieri, domenica 22 dicembre, due cittadini ischitani hanno cominciato lo sciopero della fame a Ischia, all’interno dell’ospedale isolano, il Rizzoli. La protesta scaturiva da due episodi degli ultimi giorni, che hanno visto una paziente morta in idroambulanza, e un altro trasferito con notevole ritardo al nosocomio.

Secondo quanto si apprende, la donna trasportata a bordo dell’idroambulanza, di 60 anni, era cardiopatica. Sembra che la stessero trasferendo in terraferma quando è avvenuto il decesso. L’altro paziente, invece, sarebbe stato colpito da infarto. L’uomo sarebbe stato trasportato in un ospedale napoletano solo dopo diverse ore di attesa, con un elicottero militare su cui però non può essere prestata l’assistenza sanitaria da medici civili.

È scattato quindi lo sciopero della fame. Il motivo è semplice: i due cittadini chiedono la dichiarazione di zona disagiata per Ischia e per il suo ospedale, e in particolare l’adozione della foresteria per il personale non isolano in servizio all’ospedale locale. Il personale del Rizzoli, infatti, spesso deve fare i conti con le condizioni avverse del mare, con conseguenze pesanti per l’efficienza dell’intera struttura ospedaliera.

La protesta ha avuto già gli effetti sperati, e in futuro potrebbe approdare a Napoli. Lo sciopero della fame a Ischia, infatti, ha ricevuto l’appoggio e la solidarietà di molti isolani e del personale ospedaliero e si sta organizzando una manifestazione nel capoluogo.

Gli appelli diffusi sui social sono innumerevoli. Riportiamo quello di Cosimo La Mura, che ha delineato nel dettaglio i motivi della protesta al “M24A – Movimento 24 Agosto Equità Territoriale – Campania”: “Per la salute, contro il sistema nazionale della sanità che vuole chiudere vari ospedali in Campania avallata dal Presidente della Regione, tra i quali il Rizzoli di Ischia che fornisce assistenza ad oltre 60mila residenti!

E in più c’è l’intenzione di chiedere l’ausilio di una foresteria che, in caso di condizioni meteo avverse, dia la possibilità al personale tutto di trovare alloggio, onde evitare una carenza di personale medico spesso affaticato da orari di lavoro insostenibili.

Qui di seguito il video di denuncia postato su Facebook da Gigi Lista-l’insorgente:


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