Docente Federico II: “De Luca non può chiudere la Campania, è incostituzionale”


Sta scatenando numerose polemiche l’affermazione di Vincenzo De Luca secondo la quale, se il Nord affretterà la ripresa, la Campania chiuderà le sue frontiere. Fontana, il governatore della Lombardia, ha replicato duramente a una tale presa di posizione. Massimo Villone, costituzionalista e docente della Federico II, ha scritto su Repubblica una riflessione interessante: secondo lui, la chiusura proposta da De Luca è incostituzionale.

I costituenti certo non pensavano a governatori sceriffi“, afferma Villone, “Ma molti di loro avevano studi ed esperienza, e scrissero l’articolo 120. Al primo comma recita: ‘La Regione non può … adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni, né limitare l’esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale‘”.

Villone aggiunge quindi che “limiti sono consentiti dall’art. 16, per cui ‘Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza’. La crisi da virus rientra nella previsione. Ma la lettura congiunta degli artt. 16 e 120 dice che lo strumento normativo appropriato è statale, non regionale“.

Per quanto riguarda le ordinanze regionali e locali, queste richiamano l’art. 32 della l.833/1978 e l’art. 50 del Tuel (testo unico enti locali). Tuttavia, sottolinea il docente della Federico II, si tratta di norme volte a una prospettiva strettamente locale: non sono pensate per un contesto che tocca tutto il paese.

Secondo Villone, tuttavia, il provvedimento ipotizzato da De Luca porrebbe anche un altro problema: quello della par condicio territoriale. Una regione che apre le spiagge prima di altre, ad esempio, potrebbe attirare prima i flussi turistici in futuro.

A questo proposito, Villone spiega che “l’art. 117, co 2, lett. e), affida alla potestà legislativa esclusiva dello Stato la ‘tutela della concorrenza‘”. Un problema di cui lo Stato può e deve occuparsi. Possiamo solo augurarci che se ne occupi tenendo adeguatamente in considerazione il Mezzogiorno, che, secondo un recente rapporto Svimez, potrebbe non rialzarsi più dalla crisi.


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