Un video di 5 anni fa di Salvini e Meloni spopola in rete: “Feltri candidato al Quirinale, serve un uomo così”


Sono ormai passati 5 anni ma la proposta fatta da Matteo Salvini e Giorgia Meloni sul loro candidato ideale come Presidente della Repubblica torna ora d’attualità. I due esponenti dei principali partiti di destra avevano infatti ipotizzato come nome per il Quirinale quello di Vittorio Feltri.

“Spirito libero, indipendente, un po’ anarchico”. Questa la descrizione fatta dal giornalista in conferenza stampa. A rileggere quelle dichiarazioni viene da sorridere. Soprattuto dopo che Feltri ha finalmente ammesso la sua posizione sui meridionali, giudicati inferiori economicamente. Peccato per lui, che la sua candidatura sia stata bocciata e sia stato eletto come Capo dello Stato proprio un meridionale, Sergio Mattarella.

Eppure per Giorgia Meloni, Feltri era il nome giusto per l’Italia:

Persona libera, coraggiosa, abituata a dire quello che pensa. All’Italia serve una persona così. Non è una candidatura di bandiera, speriamo che possa aggregare tutto il centrodestra. Mi chiedo come Berlusconi e Alfano possano preferire Pier Carlo Padoan o Giuliano Amato a Vittorio Feltri”.

Sulla stessa linea anche Matteo Salvini che negli ultimi anni si è dovuto giustificare per i cori contro Napoli e per le dichiarazioni di Bossi. Cinque anni fa invitava a votare Feltri:

“Voglio risvegliare l’Italia che non è di sinistra. L’Italia che produce, che lavora, che contesta l’Europa, che vuole bloccare l’immigrazione. A Berlusconi, Toti, Brunetta e Romani vorrei chiedere perché no a Feltri, non gli chiediamo di abbandonare il solenne patto del Nazareno. Almeno nelle prime tre votazioni voti Feltri, non metterebbe in discussione il suo accordo con il Messia Renzi”.

Un video che sta facendo il giro dei social condiviso dall’opposizione.

E i motivi per cui dire no a Feltri c’è ne sono molti. Come spiegato anche dal senatore Sandro Ruotolo che insieme allo scrittore Maurizio De Giovanni ha incaricato un avvocato di promuovere ogni azione giudiziaria sia in sede civile che penale contro il giornalista.

Contro Feltri si è poi mosso l’Ordine dei giornalisti nazionale e quello della Lombardia facendo partire un procedimento disciplinare. Dovrà rispondere di incitazione all’odio e discriminazione territoriale. Ma Feltri non ci sta e scrive su twitter:

“Dicono che il virus si accanisca sui cog…ni. Allora non ho nulla da temere”.


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