Boccia: “Spostamenti tra Regioni diverse consentiti dal 3 giugno? No per Regioni ad alto rischio”


Nel nuovo decreto, dal 3 giugno sono consentiti gli spostamenti tra Regioni diverse e alcune compagnie aeree già hanno ripristinato i voli. Al momento però non tutta l’Italia registra lo stesso numero di contagi da coronavirus. Infatti quasi il 90% dei casi giornalieri di tutto il Paese si concentrano solo in alcune Regioni del Nord. Ne è un esempio l’ultimo bollettino della Protezione Civile del 20 maggio: su 665 nuovi positivi, 583 sono al Nord (87% del totale), 37 al Sud e 45 al Centro.

Per questo, intervistato nel corso della trasmissione ‘Mattino Cinque’ su Canale 5, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha spiegato che potrebbero esserci limitazioni per alcune Regione che fanno registrare ancora diversi casi di covid-19.

“Abbiamo dato regole molto chiare e il parlamento è sovrano, passaporti sanitari per spostarsi non esistono. Lo Stato si comporta come un padre di famiglia con le regioni, un giorno c’è un rimprovero, un giorno una carezza. Dipenderà dalle condizioni della regione. Se è una regione a basso rischio, probabilmente sì, sarà consentito lo spostamento dal 3 giugno. La strada è già tracciata nell’ultimo decreto legge. Tra il giovedì e il venerdì abbiamo i dati dei monitoraggi pubblici. Questo sistema di monitoraggio ci consente di sapere se una regione è a basso, medio o alto rischio in base a degli indicatori. Se una regione è ad alto rischio di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni, ma speriamo non sia così”.

E ancora:

“Non tutti hanno aperto tutto. Sulla mobilità interregionale chiedo di avere ancora un po’ di pazienza. Oggi le regioni italiane sono tutte a basso rischio e tre a medio rischio (tranne Molise, Umbria e Lombardia), ma parliamo di dati che abbiamo alle spalle. Spero che la settimana prossima diventino tutte a basso rischio”. 

Sulla movida:

“La movida in questo momento non è ammissibile, rischia di essere un focolaio permanente. Ho 3 figli e so bene, da genitore, che è stato difficile farli restare in casa per oltre due mesi e ancora più difficile oggi non fargli fare ciò che vorrebbero a partire dalla voglia di riabbracciare gli amici.
Ma voglio fare un appello ai ragazzi: la sicurezza non è un optional, è un obbligo da rispettare per tenere sotto controllo i contagi, aiutateci perché il vostro aiuto servirà a tutelare i vostri genitori e i vostri nonni. Lo Stato sta monitorando ogni azione e se sarà necessario, interverrà”.


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