De Magistris sul Tar: “Prevale il capriccio. De Luca mette in pericolo la salute dei campani”


Nella guerra di ordinanze (tra quella regionale e quella sindacale) relativa agli orari di chiusura degli esercizi commerciali e della vendita di bevande alcoliche d’asporto, Il Tar della Campania ha dato ragione al presidente Vincenzo De Luca. Accolto quindi il ricorso d’urgenza del governatore.

Immediata la replica del primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris. In un video postato sul suo profilo il sindaco afferma:

“Il provvedimento d’urgenza del Tar non pregiudica il merito che se ne discuterà nei prossimi giorni (e siamo convinti da un punto di vista giuridico che abbiamo le ragioni dalla nostra parte), non boccia l’ordinanza e non la sospende. Di fronte a orari contrastanti si è ritenuto di dover far prevalere quella regionale perché di natura sanitaria. Questo è il punto grave sottolineato a Conte, la regolamentazione di tutto è materia di pertinenza dei sindaci. E’ grave che De Luca mette in pericolo la salute dei napoletani e dei campani. Perché riducendo gli orari e i luoghi, spinge le persone ad assembrarsi. Perché se dopo le 22 non puoi portare una birra fuori dal locale, tutte le persone entreranno nel locale. Ho il dovere di tutelare la salute dei mie concittadini, non è un capriccio de Magistris-De Luca. Basta con questo atteggiamento punitivo nei confronti dei cittadini e degli operatori economici, ormai si gira in tutta Italia, le persone escono e non si comprende perché nella nostra città dove c’è il contagio zero da circa un mese o quasi, non si possano liberare più luoghi.

Sono contento che l’ordinanza non è stata annullata o sospesa, mi spiace che subito è prevalsa la ‘titolite’ perché rimane tutta la parte dell’ordinanza in cui ho aperto luoghi che erano chiusi. Ordinanza perfettamente legittima semmai prevale il capriccio di una persona che ritiene di dover intervenire sulla regolamentazione della mobilità pedonale, dell’economia, del commercio che non hanno nulla a che vedere con la sanità. Anzi, abbiamo scientificamente dimostrato dati sanitari alla mano che la nostra ordinanza tutela anche di più la salute. Chiediamo al governo di intervenire, abbiamo la registrazione con Conte che dice che abbiamo ragione noi sindaci. Non possiamo stare dietro all’abuso di posizione dominante di un presidente che invece di tenere conto sul disastro che sta venendo fuori sulla sanità campana, si diverte a incidere sulla vita delle persone. I sindaci devono tornare protagonisti del destino della propria città questi atteggiamenti mettono a rischio la coesione e la salute dei cittadini”.

Uno scontro che va al di là delle singole competenze e che si rafforza maggiormente ora che si va verso le prossime elezioni politiche.

 


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