Parco Archeologico di Liternum: un potenziale attrattore turistico abbandonato a se stesso


Ancora temporaneamente chiuso a causa dell’emergenza Coronavirus, il Parco Archeologico di Liternum, sito sulla sponda sinistra del Lago Patria (la Literna Palus), è ormai da tempo lasciato ad un forte stato di abbandono e degrado. Tale degrado, infatti, è precedente rispetto alla pandemia che ha colpito il paese.

Liternum, fondata del 194 a.C. insieme a Puteoli e Volturnum, fu assegnata a trecento veterani della seconda guerra punica, probabilmente appartenenti all’esercito di Publio Cornelio Scipione l’Africano, che vi si rifugiò esule in una villa fortificata e, secondo la tradizione, vi fu sepolto.

A tal proposito, la tomba di Scipione l’Africano sarebbe ormai da anni abbandonata al degrado tra erbacce incolte e lampioni rotti. Oltre alla tomba, nel sito sono visibili i resti del Capitolium, della basilica e del teatro. Esterni alla cinta muraria, invece, sono i resti dell’anfiteatro e della necropoli.

Il sito antico, che dovrebbe essere adibito a Parco Archeologico in piena regola, si estende su un’area in comproprietà tra Stato, Provincia di Napoli e Comune di Giugliano in Campania. Alcuni degli interessanti materiali rinvenuti sono conservati a fini espositivi, inoltre, nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia.

Un sito del genere potrebbe essere sfruttato come grande attrattore turistico verso il territorio di Giugliano e dintorni ma anche essere sfruttato come parco per famiglie e cittadini della zona. A proposito di ciò, il circolo Legambiente di Giugliano “Arianova”, sta cercando di impegnarsi per il recupero dell’area.

Enza Daniele, presidente del circolo Legambiente Giugliano “Arianova”, infatti, ha dichiarato di aver inoltrato al commissario prefettizio la richiesta di concessione della casetta in legno che si trova all’ingresso del parco, con lo scopo di utilizzarla come supporto per il progetto sullo stato di salute del Lago Patria che stanno portando avanti con l’Ente Riserve e con l’Università degli Studi di Napoli Federico II.


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