De Luca: “Stati Generali? Inconcludenti. Pensassero a un Piano di lavoro per i giovani del Sud”

Vincenzo De Luca


Dopo aver difeso i tifosi del Napoli e attaccato apertamente Salvini (senza mai citarlo però), il governatore della Campania torna a parlare di quando di buono fatto nella nostra Regione a partire dalle assunzioni di chi ha vinto il concorso.

“Puntiamo a dare lavoro a 10 mila giovani, un esempio unico in Italia. Anche per fare un concorso è un percorso di guerra ma siamo arrivati alla conclusione. Siamo orgogliosi, dopo un anno di formazione di avviare al lavoro 2500 giovani voluto e finanziato dalla Regione Campania. A questi si uniscono quelli assunti all’Eav, va avanti il piano economico sociale della Regione, ci sono organi dell’informazione che hanno fatto paginate sulla festa dei tifosi e zero sul piano economico sociale, quasi un miliardo di euro con 2 mila alle micro-imprese e tante altre misure. Queste notizie non fanno notizia si pensa solo all’assembramento dei tifosi del Napoli”.

Poi una frecciata agli Stati Generali:

“Potremmo dare indicazioni al governo nazionale anche per i famosi stati generali, è una palla sto seguendo cioè mi capita di sentire quello che accade nel telegiornale. Quello che dovremmo fare è un piano per il lavoro per i giovani del Sud da mandare nelle pubbliche amministrazioni, lo ho proposto 3 anni fa nell’indifferenza generale. Prenda esempio il governo, cosa dovrebbero fare? Chiudere i battenti quanto prima perché non se ne può più. Serve un programma di governo no di colloquio, cerimonie. Per il Sud un piano di lavoro per 300 mila giovani, per profili professionali, agevolazioni fiscali per chi investe nelle zone economiche speciali del Sud, detestazione degli utili di impresa. Portare un pò qui il modello olandese per cui le imprese devono investire il 35% negli interventi per il Sud. Possiamo fare qualche piccolo passo concreto, dobbiamo ammodernare e sburocratrizzare. Tante cose si possono fare il 24 ore e invece ci vogliono due anni. Si potrebbe fare un bell’intervento, ogni anno il reddito di cittadinanza ci costa quando l’università italiana. Dobbiamo tenere in piedi misure di sostegno al reddito ma ragionare con rigore per non sprecare miliardi dando contributi anche a volta a qualche camorrista e riversarlo sulla scuola, cose semplici e per questo motivo non si faranno. Siamo un paese ricco di grandi statisti e poveri di buoni amministratori. Una democrazia è forte non per la quantità di parole e promesse che produce ma per i risultati che offre ai cittadini. Sembra il concilio di Nicea, difficilmente vedremo atti concreti. Nessuno dice una parola sui nodi burocratici. Voglio salutare da Toma il ragionier generale”.


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