Coronavirus, nuove linee guida Oms: non necessari 2 tamponi a distanza di 24 ore


Oms – nuove linee guida per il rilascio dei pazienti affetti da coronavirus. L’organizzazione mondiale della sanità cambia le raccomandazioni per il rilascio dall’isolamento dei pazienti che hanno contratto l’infezione da coronavirus. Non servono più necessariamente due tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore, oltre alla guarigione clinica. Secondo l’aggiornamento delle linee guida provvisorie dell’Oms, bastano tre giorni senza sintomi, inclusi febbre e problemi respiratori.

L’organizzazione ha specificato che i nuovi criteri “riflettono i recenti risultati secondo cui i pazienti i cui sintomi si sono risolti possono ancora risultare positivi per il virus SarsCoV2 mediante tampone RT-PCR per molte settimane. Nonostante questo risultato positivo del test, è improbabile che siano infettivi e pertanto che siano in grado di trasmettere il virus a un’altra persona“.

Secondo il documento dell’Oms la dimissione dei pazienti dall’isolamento senza necessità di ripetere il test deve seguire alcuni criteri: per i pazienti sintomatici 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, più almeno 3 giorni aggiuntivi senza sintomi, inclusi febbre e sintomi respiratori; per i casi asintomatici: 10 giorni dopo il test positivo per SarsCov2. L’Oms ha fornito anche degli esempi: “Se un paziente ha avuto sintomi per due giorni, potrebbe essere esentato dall’isolamento dopo 10 giorni più 3, pari a 13 giorni dalla data di insorgenza dei sintomi; un paziente con sintomi per 14 giorni, può essere dimesso 14 giorni più 3 giorni, pari a 17 giorni dopo la data di insorgenza dei sintomi; con sintomi per 30 giorni, il paziente può essere dimesso 30 giorni più 3 , quindi 33 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi“.

Nel documento si legge, inoltre, che i Paesi possono scegliere se continuare a considerare il risultato dei test fra gli elementi per i criteri di rilascio. In tal caso, è possibile utilizzare la raccomandazione iniziale di “due test negativi basati sulla Pcr a distanza di almeno 24 ore“. La decisione di modificare le linee guida è stata presa considerando che il virus attivo non risulta presente, se non raramente, nei campioni respiratori dei pazienti dopo 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi, in particolare nei casi di infezione lieve di solito accompagnati da livelli crescenti di anticorpi neutralizzanti e dalla risoluzione dei sintomi.


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