Covid, il Governo si prepara all’autunno: tra i possibili scenari un nuovo lockdown


In questi giorni l’Italia intera sta affrontando un ritorno importante di nuovi casi da Coronavirus: per questo motivo il governo ha preparato un piano per il futuro del paese, che comprende 4 possibili scenari differenti.

Tra questi, come il più grave dei possibili scenari, sarebbe previsto anche un nuovo lockdown che avrebbe effetti devastanti. Oltre alle difficoltà dirette della quarantena, il problema riguarderebbe l’economia, con conseguenti disordini sociali che potrebbero essere provocati dalla perdita del lavoro e tanto altro.

Bisogna dunque prestare la massima attenzione per non ritrovarci di nuovo chiusi in casa per chissà quanto tempo. Certamente l’estate è il periodo più difficile da digerire, perché fa caldo e ci sono le ferie, ma non bisogna mai dimenticare di rispettare le tre norme fondamentali per non alimentare i contagi da Covid-19.

Questi i 4 possibili scenari per l’autunno, riportati da Fanpage:

  • Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi: in tale scenario, gli Rt delle varie Regioni restano sopra a 1 solo per periodi limitati, la riapertura della scuole ha un “impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi di sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici”.
  • Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario. In questo caso parliamo di Rt regionali “sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1.25“, determinando l’impossibilità di intervenire su tutti i nuovi focolai, ma in un contesto in cui si riesca “comunque a limitare di molto il potenziale di trasmissione di SARS-COV-2 con misure di contenimento/mitigazione straordinarie già utilizzate con successo nelle prime fasi“. Tradotto: mini zone rosse mirate, come si sta facendo in queste settimane.
  • Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario. In questo terzo scenario l’indice Rt è sistematicamente tra 1,25 e 1,5. I contagi sono fuori controllo e non si riesce a tenere traccia delle catene di trasmissione, con il conseguente sovraccarico dei servizi assistenziali e l’aumento di casi ad elevata gravità clinica. Tradotto: pressione sulle terapie intensive e sugli ospedali. Con rischio “elevato o molto elevato” di un ritorno alle condizioni critiche dei mesi di marzo e aprile.
  • Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario. Scenario peggiore. Con Rt regionali sopra 1,5, che determinerebbe una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. I tecnici parlano esplicitamente di misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori più colpiti. Ma non escludono la possibilità che si utilizzino “quelle già adottate con successo nella fase più intensa dell’epidemia, proporzionate alla gravità della situazione contingente“.


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