Ritorno a scuola, Azzolina: “Mascherina obbligatoria ma si può togliere una volta al banco”


Negli ultimi giorni si parla tanto di ritorno a scuola “in sicurezza” per bambini e ragazzi di tutte le fasce d’età. Novità in proposito, dunque, arrivano anche dalla ministra dell’istruzione Lucia Azzolina che ha fornito una serie di chiarimenti sulle indicazioni espresse dagli scienziati durante l’ultima riunione del Comitato Tecnico Scientifico.

Dato che si è parlato di mascherina obbligatoria per tutti gli studenti a partire dai sei anni d’età, la ministra ha chiarito proprio oggi che, dove il distanziamento c’è, la mascherina si può abbassare una volta seduti al banco. Vale poi la pena di ricordare che non è stata prevista sotto i sei anni, per i più piccoli.

La ministra, inoltre, ha anche specificato che il Governo si sta impegnando ad allargare le aule dei nostri istituti e a cercare ulteriori spazi affinché gli studenti seduti al banco possano abbassare la mascherina grazie al metro di distanza dagli altri.

Proprio per questo, l’Italia sembrerebbe essere l’unico Paese europeo a lavorare sul distanziamento. E si continuerà a farlo finché non avremo trovato il 100% degli spazi necessari. Gli altri si accontentano della mascherina. L’Italia no. Perché non dobbiamo lavorare solo per settembre, ma prepararci a un anno scolastico intero molto impegnativo.

Le scuole non devono richiudere: dunque, inizialmente la protezione sarà un sacrificio importante, ma necessario. Per completare il piano: la mascherina sarà obbligatoria sopra i sei anni per spostarsi negli istituti, ma non quando si è seduti al banco. Regola che si fa più stringente solo qualora sia impossibile mantenere la distanza tra i ragazzi.

Per quanto riguarda la questione banchi monoposto, invece, tanto si sono criticati i ritardi del governo a questo proposito. La consegna degli arredi, nonostante tutto, avverrà a partire dall’8 settembre. Tempistiche simili per le mascherine: il governo, infatti, pensa di distribuirne 11 milioni al giorno.

Un numero che il commissario straordinario Domenico Arcuri ritiene realistico, dal momento che, attualmente, il nostro Paese produce oltre 30 milioni di mascherine al giorno, più di quello che ci serve e siamo dunque pronti anche a restituire gli aiuti che abbiamo avuto da altri Paesi.


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