De Luca: “Oggi 170 contagi, 40% dall’estero o dalla Sardegna. Un grave errore aprire le frontiere”


Consueta conferenza stampa del venerdì con il governatore Vincenzo De Luca che fa il punto sui nuovi contagi da covid-19 in Regione e sulle misure adottate nel contrasto al virus. Tema caldo è l’inizio della scuola che è stato posticipato. Queste le parole del presidente:

“Inutile sottolineare la gravità delle decisioni prese dalle forze politiche nazionali e dal governo in relazione all’affollamento in una settimana/10 giorni di tante scadenze che stanno creando situazioni di confusione: apertura anno scolastico, elezioni regionali, nazionali, referendum, apertura campionato di calcio. Siamo stati l’unica Regione a proporre di votare l’ultima settimana di luglio per concentrarsi a settembre solo sull’apertura dell’anno scolastico. Ma il primo argomento è il covid. Abbiamo tre presupposti. La situazione italiana è stata equiparata, abbiamo aperto le frontiere e la mobilità fra regioni eliminando ogni differenza. Secondo, noi abbiamo la situazione più difficile d’Italia perché siamo la Regione con la maggior densità abitativa d’Italia, 350 abitanti per chilometro quadrato e in alcune città addirittura si arriva a 20 mila abitanti. Terzo, ormai da molte settimane sul piano nazionale si è deciso di non utilizzare l’insieme delle forze dell’ordine su un piano organico di controllo della sicurezza. Un fatto che valuto in maniera estremamente critica, se vogliamo convivere in attesa del vaccino e non chiudere tutto è evidente che serve un piano nazionale per utilizzare 300 mila uomini delle forze dell’ordine nelle operazioni di controllo del territorio e delle ordinanze. A titolo d’esempio negativo, il governo rende obbligatorio l’uso della mascherina dopo le 18 ma non l’indossa nessuno e nessuno controlla. Meglio non fare ordinanze che rimangono lettera morta, questo incentiva il mancato rispetto delle regole”. 

Sui contagi:

“Ad agosto abbiamo verificato che gran parte dei nostri cittadini che rientrava dall’estero (Grecia, Malta, Croazia, Egitto, Messico, Brasile, Stati Uniti, Romania) e dalla Sardegna portavano contagio nella nostra Regione. Un grave errore aprire le frontiere. Il 12 agosto abbiamo deciso di rendere obbligatorio il tampone e l’isolamento domiciliare a casa, unica regione d’Italia. Abbiamo registrato qualche focolaio come Sant’Antonio Abate, abbiamo richiamato personale in ferie. Dal 12 a oggi abbiamo fatto 100 mila tamponi, individuato 2300 positivi, la metà individuata con l’obbligo di isolamento e tampone per chi proveniva dall’estero (1150), quasi tutti asintomatici. Quindi se non individuavamo queste persone avremmo avuto a settembre 3 mila contagiati in regione. Oggi abbiamo 170 positivi, un 40% rimane proveniente dall’estero o Sardegna ma cominciamo ad avere una diminuzione. Registriamo un prevalere di contagio territoriale, quelli che non si sono segnalati o arrivati dall’estero prima del 12 agosto, qualche focolaio. Progressivamente dobbiamo spostare il personale nei territori. Stiamo lavorando per assumere altre 500 persone. Già avevano pensato di rifare i tamponi a soggetti a rischio, avevano concentrato i tamponi sulle aree sociali a rischio come le residenze per anziani salvando la vita a migliaia di cittadini. Ma dopo l’estate avevamo programmato di ripetere tutta la campagna di tamponi in maniera più vasta. A breve comincia il secondo piano di controllo del territorio regionale”.

 

 


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