San Giuseppe Vesuviano, test sierologici per tutti gli alunni: “Invito i genitori a prestare il consenso”

Immagine di repertorio


Test sierologici per gli alunni di San Giuseppe Vesuviano. È l’ultima misura messa in campo dal sindaco, Vincenzo Catapano, per fronteggiare la diffusione dei contagi da Coronavirus. È quanto annunciato da lui stesso sulla propria pagina Facebook.

Queste le sue parole: “Stiamo predisponendo tutto quanto necessario, di concerto con i Dirigenti Scolastici, per eseguire i test sierologici a tutti i 3200 alunni delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. I test, previo consenso dei genitori, saranno eseguiti da personale sanitario, alla presenza di un’assistente sociale e/o di una psicologa.”

“Invito tutti a prestare il consenso. Dobbiamo vincere questa battaglia fondamentale anche con la prevenzione” – conclude il primo cittadino.

L’idea dei test sierologici per gli alunni delle scuole di San Giuseppe Vesuviano, nasce dall’incremento dei contagi registrato nell’ambito scolastico. Sono molti, infatti, i plessi per i quali è stata disposta la chiusura a seguito dei casi accertati di Covid-19. Non solo alunni ma anche insegnanti e operatori scolastici sono risultati positivi al virus, decretando la necessaria chiusura dei locali per gli interventi di sanificazione.

Stando all’ultimo monitoraggio settimanale, redatto dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, parte dei focolai attualmente attivi in Italia potrebbe legarsi proprio alla riapertura delle scuole.

Del resto, quest’anno l’avvio dell’anno scolastico è avvenuto tra mille difficoltà e paure. I ragazzi, già scossi dall’avvento della pandemia e il conseguente lockdown, dovranno rispettare regole stringenti per una buona permanenza in aula. Intanto, è forte la preoccupazione tra i genitori.

In tutta la regione, nell’ultimo periodo, si è assistito ad un incremento di contagi. Ragion per cui il Governatore appena rieletto ha deciso di adottare provvedimenti stringenti. Questi ultimi, tuttavia, hanno suscitato una serie di polemiche da parte di cittadini e commercianti, già messi a dura prova dal lockdown e dalla crisi economica.


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