Napoli, allarme tamponi: file fin dall’alba presso le strutture dell’Asl


Allarme tamponi: in fila dall’alba per sottoporsi al tampone. Accade ai laboratori del Frullone, struttura dell’Asl Napoli 1. Ci sono persone che arrivano in questa struttura che ormai è in prima linea per l’emergenza Coronavirus sin dalle 5:00 del mattino per verificare se hanno contratto o meno il Covid-19.

La fila inizia a formarsi alle 5:00 del mattino ma i laboratori aprono alle 9:00. Proprio per questo, spesso la fila di coloro che hanno bisogno di effettuare il tampone intralcia l’entrata stessa dei dipendenti all’interno della struttura dell’Asl Napoli 1. Per non rischiare di perdere l’occasione di effettuare il tampone, molti dormono addirittura dinnanzi ai cancelli delle strutture.

Molto spesso le persone in fila per effettuare il tampone sono coloro che non hanno interpellato il proprio medico di base per la prescrizione del test e che non compaiono, dunque, all’interno della piattaforma digitale regionale tra coloro che necessitano di effettuare il tampone.

L’organizzazione stessa dell’Asl, quindi, per maggior cautela, ha disposto la possibilità di effettuare il tampone anche  a tutti coloro che, nonostante non abbiano interpellato il proprio medico di base e non compaiano nei database regionali, si recano presso la struttura ospedaliera poiché accusano sintomi da Covid-19.

Nonostante si tratti di file giornaliere lunghissime in un periodo di boom di contagi nella nostra regione, l’Asl riesce comunque a smaltirle durante tutto l’arco della giornata. Alle persone che si recano presso la struttura di Frullone, dunque, viene affidato un numero che stabilisce l’ordine di accesso al tampone. Sono gli stessi cittadini in fila, però, che si prodigano per segnare il proprio nome sulla lista che stabilisce l’accesso al tampone.

Ci sono giorni in cui i tamponi non bastano per tutti e gente che è in fila sin dall’alba non ha la possibilità di effettuare il test. Oltre a ciò, numerosi anche gli anziani e le donne in gravidanza in fila senza alcuna possibilità di ricevere agevolazioni.

Qui di seguito un servizio del TG1 che ha analizzato la questione sopracitata:


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