I motivi per cui la Campania è in zona gialla: Rt a 1,29, misure restrittive di De Luca, dati non comunicati, media casi tra zone con incidenza alta e meno


Ieri pomeriggio il Ministero della Salute, attraverso una conferenza stampa, ha spiegato anche i 21 criteri che hanno spinto gli esperti ad inserire la Campania nella zona gialla. Parametri oggettivi che però riguardano i dati notificati da ogni singola regione (che potrebbero essere non aggiornati e completi) relativi a due settimane fa.

Come spiegato da Rezza e Brusaferro:

“L’ aggiornamento dei nuovi dati avverrà nelle prossime ore. il percorso è condiviso e vede attori le regioni, il cts, il ministero. Escluderei il dolo delle regioni a fronte del fatto che i dati non sono completi. C’è stato un grande aumento dei casi nelle ultime settimane con rapida crescita e questo mette in difficoltà il sistema. Il carico di lavoro notevole può portare dei ritardi”. 

La prossima cabina di monitoraggio ci sarà entro questa settimana e tutto potrebbe cambiare. Per quanto riguarda la Campania la spiegazione che è stata data è un po’ complessa:

Il numero di casi, l’incidenza, è piuttosto elevata. I casi sono ovunque in Italia mentre a febbraio, marzo erano concentrati solo in alcune zone. In zona gialla abbiamo un rt sopra 1 e la curva dei casi cresce. La Campania ha molti casi però l’rt è molto più basso rispetto alla Lombardia o la Calabria perché la trasmissione aumentata nelle scorse settimane ora si è stabilizzata quindi avete un rt non elevato ma un numero di casi alto e questo dà ragione di una certa sofferenza del sistema. Evidentemente gli interventi adottati dal governatore, fuori da quelli nazionali, potrebbero avere avuto un certo effetto sulla trasmissione e ne vediamo gli effetti su un rt non particolarmente elevato. Una Regione può avere sofferenza in una determinata area della stessa regione mentre in altre meno, quindi l’rt è più basso rispetto quello con aree più colpite perché appunto si fa la media”.

A domanda precisa poi il Ministero risponde:

“Ieri si sono registrati 4 mila casi in Campania su un numero di tamponi neanche troppo elevato, in Campania non sono rose e fuori è una situazione complessa. Ha una particolarità, ha un’epidemia concentrata nell’area metropolitana di Napoli, ma l’incidenza è nel nord, nel casertano. Mentre nel Sud ci sono molti meno casi, quando stimi l’Rt totale si ha 1,29. Da una parte ti dice che la trasmissione ha rallentato in questo momento, ma siccome c’erano stati molti casi questo ti da questa apparente immagine di discrepanza di un numero di casi positivi a fronte di un rt che tende ad abbassarsi. Quindi devi continuare a mantenere queste misure più restrittive. Poi potrebbe esserci un ritardo di notifiche dei casi, come tante altre regioni che ha fatto abbassare l’rt. E’ un processo dinamico, alcune regioni potrebbero fare un balzo in avanti nei prossimi giorni”.

 

 


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