Pietro Puzone: “Maradona un grande esempio di umanità. Per me non è morto, è in trasferta”


Diego Armando Maradona, nel corso della sua vita, si è reso protagonista di lodevoli iniziative, come quella in cui lo ha coinvolto Pietro Puzone, suo amico e collega, per salvare la vita di Luca Quarto. I due, in diretta a ‘I Fatti Vostri’, su Rai2, hanno ricordato quella vicenda.

Nell’agosto del 1984 nacque Luca: un bambino affetto da una grave malformazione che gli avrebbe impedito di condurre una vita normale. Di qui l’intervento di Pietro Puzone che si attivò per organizzare una partita di beneficenza. Sollecitò Diego, il campione del momento, che non esitò ad accettare.

Fu così che si tenne un match ad Acerra e furono raccolti ben 64 milioni di lire che consentirono a Luca di sottoporsi all’intervento. Oggi è un uomo sano, con Maradona sempre nel cuore e nella mente.

Pietro Puzone, in trasmissione, ha raccontato: “Io ero amico del papà di Luca Quarto e decisi di rivolgermi a Maradona. Lui subito accettò, facemmo l’incasso permettendo a Luca di potersi operare. Lui non venne da solo. C’erano Bruscolotti, Zazzaro, De Simone e altri suoi amici. Ora quel campo non c’è più ma gli hanno dedicato una statua nella villa comunale di Acerra.”

Ora è proprio Pietro Puzone ad aver bisogno di aiuto. Poco fa giravano sul web dei video che lo ritraevano in veste di clochard e si sollecitava l’aiuto dei suoi compagni di squadra. Non sono mancati segnali di solidarietà in tal senso, provenienti proprio dal mondo del calcio e, in particolare, dall’ex compagno Bruscolotti.

Proprio quest’ultimo, intervenuto in collegamento, gli ha detto: “Pietro non abbatterti, bisogna sempre lottare. Vedrai che ce la farai.”

Lui ha apprezzato l’appoggio del suo amico così come quello di Maradona: “Diego l’ho visto ultimamente. A marzo sarebbe dovuto venire di nuovo qui. Ma per me non è morto, è in trasferta. Lui è stato un grande esempio di umanità, ha fatto molta beneficenza, era sempre disponibile. Quella non è stata l’unica partita di beneficenza da lui presieduta.”

“Non sopporto chi lo offende, per me è come se parlassero male della mia famiglia” – dice Luca. A lui il conduttore, Magalli, risponde: “Ne parlano male gli invidiosi perché non hanno avuto il piacere di averlo nella propria squadra.”


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