Ritardi nella vaccinazione, Arcuri annuncia: “Anche Moderna taglierà il 20% di dosi”


Dopo i ritardi delle consegne di vaccini da parte della Pfizer e Astrazeneca, ora è la volta di Moderna. Il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ha infatti annunciato in conferenza stampa che l’Italia subirà il 20% di dosi in meno del vaccino Moderna.

Queste le sue parole:

Qualche minuto fa anche Moderna ci ha informato che per la settimana dell’8 febbraio delle prevista 166 mila dosi destinate all’Italia ne consegnerà 132 mila, il 20% in meno. Il nostro stupore, la nostra preoccupazione e il nostro sconforto aumentano. Purtroppo ormai quasi ogni giorno le previsione circa l’andamento e la durata della campagna di vaccinazione del nostro paese subiscono una rettifica. Quanti italiani riusciremo a vaccinare e quando? A queste sacrosante domande ogni minuto siamo costretti a dover dare una risposta diversa, indipententemente dalla nostra volontà e operato. Indipendentemente da ogni regione italiana, di tutti i medici e infermieri. Sarebbe meglio dire che i ritardi dipendono da noi, come qualcuno per fare propaganda non apprezzabile non perde occasione di insinuare, a chi fa propaganda non si risponde se non con la realtà dei fatti che è davvero tristemente semplice. In Italia dal 5 al 15 gennaio, erano stati somministrati 81 mila vaccini al giorno, dal giorno dopo al 25 gennaio solo 39 mila al giorno, meno della metà. Non abbiamo i vaccini che ci avevano assicurato, sono stati ridotti senza avvisarci e continuano a essere ridotti”.

E ancora:

“L’Italia era il paese europeo che aveva somministrato più vaccini. Oggi ne ha 4 mila in meno della Turchia, ci mancano almeno 300 mila dosi che avremmo dovuto ricevere. Abbiamo avviato tutte le azioni possibili a tutela della salute degli italiani, confidiamo grazie al supporto dell’avvocatura dello Stato di poter fa valere le nostre ragioni. I vaccini sono il bene più importante per uscire da questa crisi, i ritardi sono impensabili. Le nostre regioni hanno somministrato circa il 73% di quanto avuto a disposizione più di questo non possono fare se non mettendo a rischio il magazzino necessario per le seconde dosi. Fino a ieri sapevamo di poter contare su 16 milioni di dosi di Astrazeneca prima ridotti a 8 e ora a 3,4. Il vaccino non è una bibita o una merendina”.


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