Il Comune di Marigliano contro la Regione: “Non siamo da zona rossa ma verdi. Il loro sistema crea confusione e allarmismo”


E’ di ieri il comunicato della Regione Campania che indica 30 Comuni presenti sul territorio a rischio zona rossa. In base all’andamento dei contagi in quelle zone rispetto all’incidenza dell’intera Regione, l’unità di crisi ha infatti realizzato una sorta di mappa ‘allert’ con le città che rischiano di sviluppare nuovi focolai.

Tra i Comuni inseriti che superano la soglia critica (presentando una percentuale di positivi tra 36 e 40%), figurano quello di Visciano, Avella, Cervino, Sant’Egidio del Monte Albino, San Prisco, Massa Lubrense, San Marco Evangelista, Sparanise, Torre Annunziata, Eboli, Atripalda, Casapulla, Santa Maria La Carità, Marigliano, San Marzano sul Sarno, Boscotrecase, Meta, Montesarchio, Villa Literno, Torre del Greco, Poggiomarino, Pimonte, Gragnano, Portici, Massa di Somma, Scafati, Somma Vesuviana, Pompei, Castellammare di Stabia e Qualiano.

PER IL COMUNE, MARIGLIANO NON E’ ZONA ROSSA

Ed è proprio il Comune di Maragliano a rettificare tale dati considerati errati. In un comunicato la città dell’area metropolitana di Napoli, spiega:

In merito alla relazione tecnica della Regione Campania si evidenzia che il dato relativo al Comune di Marigliano non è da “zona rossa”. Il comune di Marigliano è inserito nella top 30 dei Comuni con un andamento di positivi più alto negli ultimi 15 giorni. In questo caso si fa riferimento solo all’incremento della % di tamponi positivi rispetto ai tamponi effettuati messi in comparazione con la media regionale. Questo può accadere, per esempio, perché vengono svolti meno tamponi rispetto ad altre zone. Mentre per quanto riguarda il dato dell’incidenza (ossia numero positivi su numero abitanti moltiplicato per 100mila) è di 89,72 casi/100.000 ben al di sotto del dato regionale che è nella settimana 160 casi/100.000 dal 1 al 7 febbraio.

Come si evince dall’immagine allegata pertanto la Città di Marigliano è in zona “verde” ovvero va fatto un monitoraggio e una rivalutazione a 3 e 5 giorni degli indicatori. Ribadiamo il concetto che bisogna fare massima attenzione ma il sistema reso oggi dalla Regione Campania crea ancora più confusione ed allarmismo, quando oggi è il momento di mantenere la calma e rispettare sempre le solite regole”. 


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