Con il Corriere del Mezzogiorno e un bel gruppo di utenti dei Social Networks diffondiamo la triste notizia che ormai via Port’Alba, sgomberata a suon di multe e liquidazioni, è divenuto un enorme parcheggio ad importanza strategica per la ricca casta dei parcheggiatori abusivi. Certamente un margine di colpevolezza è da attribuire a chi usufruisce del servizio ma, di certo, sono corresponsabili anche la Polizia municipale che non vigila sulla zona e l’amministrazione comunale che se la fa fare sulla soglia di casa e non coordina e non decide in base a uno studio sistemico e predittivo dei cambiamenti in città. Port’Alba ormai è solo un pezzettino di un circolo vizioso, il quale comprendendo via Mezzocannone e via Sedile di Porto, piazza Dante e parte della ztl sino a piazza Bovio e via De Pretis, costituisce un’enorme superficie comunale alla berlina di parcheggiatori abusivi, i quali con minacce e intimidazioni estorcono l’obolo per il presunto servizio di vigilanza. Per non parlare degli introiti camorristici. Alla camorra spetta una parte dei guadagni ricavati dalla zona data in concessione. Un’intera economia sommersa, e di quartiere, si regge su questi approcci medievali di gestione della sicurezza e della mobilità. A chi dovremo rivolgerci per studiare e risolvere questa questione?
Dottore in Filosofia, Politica e Comunicazione. Ha lavorato come ricercatore senza borsa presso il Polo di Studi Filosofici e Politici del Centro culturale "La Città del Sole" di Napoli e, attualmente, è autore scientifico e curatore del progetto Galileo Galilei presso le Edizioni "La Città del Sole". Si occupa di fenomenologia, psicanalisi e marxismo con studi su Husserl, Merleau-Ponty, Marx, Freud e Lacan.