Infermiere morto di covid, il figlio Ciro lo ricorda: “Una delle sue ultime battaglie era avere i dpi”


Domani 20 febbraio tutto il personale sanitario campano ricorderà i colleghi scomparsi a causa del covid nel corso della ‘Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato’. Un triste elenco di nomi (324) che purtroppo ogni giorno si allunga. Gli eroi della pandemia, sempre in prima linea nella lotta al virus, sono infatti tra le categorie più colpite.

Come spiegato da Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials (Federazione Italiana Autonomia Locali e Sanità):

“Durante questo lungo interminabile anno di lotta al Covid, abbiamo visto con sgomento e senso d’impotenza che tanti operatori sanitari e sociosanitari impegnati in prima linea non ce l’hanno fatta. Persone straordinarie, prima ancora che professionisti, colleghi ed amici a cui oggi intendiamo tributare un ricordo commosso e infinita gratitudine. Il loro sacrificio ha costituito e costituisce tuttora il simbolo estremo di generosità e altruismo, di abnegazione e alto senso del dovere, che contraddistingue la nostra società civile”.

Tra i tanti nomi spicca quello di Roberto Maraniello, infermiere al Cardarelli e segretario generale Fials di Napoli, sconfitto a 56 anni dal virus. A raccontare di lui è il figlio Ciro, infermiere al Monaldi:

Nel giro di un mese e mezzo in ospedale sembrava che andasse meglio quando improvvisamente un arresto cardiaco ce l’ha portato via. Ho avuto appena il tempo per salutarlo al Cotugno, ma già era incosciente in Rianimazione. Papà ha mosso i primi passi prestando servizio all’interno delle carceri di Poggioreale. Un’esperienza dura per un ragazzo di 26 anni ma per lui, amante delle sfide, un inizio di carriera come un altro. Era il primo a svegliarsi la mattina per prepararsi nel dettaglio gli piaceva dare una risposta a ogni domanda. Un cultore della materia già da quando le scienze infermieristiche erano agli albori. Qualsiasi tipo di criticità lo trovava pronto una delle ultime battaglie fu quella per far avere i Dpi agli operatori sanitari”.

Soltanto il 16 marzo Roberto infatti scrive sul suo profilo Facebook:

“Siamo eroi, non siamo kamikaze. Vogliamo i dpi”.

 

 


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