Ministero della Salute, stop alla vendita delle Mascherine U-Mask come dispositivo medico


Oggi è un anno da quando è scoppiata l’emergenza covid in Italia. Ormai siamo abituati a convivere con le mascherine che sono un’efficace arma di protezione contro il contagio. Ma non tutte sono a norme, come indicato dal Ministero della Salute che ha infatti disposto lo stop alla vendita delle costose mascherine U-Mask (circa 35 euro).

Si comunica il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2 e l’adozione della misura del ritiro del medesimo prodotto dal mercato per potenziali rilevanti rischi per la salute derivanti dall’assenza di un regolare processo valutativo“.

Tutto è partito dall’indagine dei carabinieri del Nas di Trento che hanno scoperto che le mascherine U-Mask risultavano registrate sì come dispositivi medici in base ma che la loro certificazione era stata prodotta da un laboratorio privo di autorizzazione, quindi da un soggetto che non ne aveva il diritto. Nessuna violazione di legge, basterà quindi registrare il prodotto in un nuovo lavoratorio autorizzato per rivederle sul commercio.

Ma non è tutto. A gennaio infatti ‘Striscia la Notizia’ aveva realizzato un servizio proprio sulle mascherine U-Mask. Il tg satirico aveva analizzato la capacità filtrante di queste mascherine biotech:

“Distribuita in 121 Paesi del mondo, la U-Mask è stata adottata da diverse federazioni sportive, in Formula 1 ce l’hanno Ferrari, Mercedes e McLaren, serve tantissime aziende, in Parlamento è diffusissima, la indossano Chiara Ferragni e Fedez, si trova negli shop di grandi marchi automobilistici, dicono che ha una molecola che distrugge i batteri.

Insomma i consumatori hanno la percezione di avere su naso e bocca una protezione superiore rispetto a quella garantita dalle chirurgiche, ma i test — fatti in più laboratori qualificati — rivelano che siamo sotto di svariati punti. Insomma le U-Mask filtrerebbero meno di quelle da 50 centesimi e costano pure 35 euro.

L’azienda che la produce avrebbe fatto sapere che «considerata la particolare struttura e conformazione, non si potrebbe testare con i metodi tradizionali, così è stata esaminata con un loro metodo, innovativo e personale. Peccato che il metodo andrebbe validato”.

 


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