Vaccini, Verdoliva (Asl): “A Napoli situazione delicata, potremmo farne 15mila al giorno”

Il vaccino anti Covid


Vaccini, Verdoliva: “Mia moglie ha fatto dose Astrezeneca, potremmo farne 15mila al giorno”

A Napoli c’è una situazione molto delicata nonostante il grande sforzo della Regione Campania con la collaborazione di tutti gli altri enti”. Lo ha dichiarato il Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

Il manager sanitario prosegue: “Stiamo riuscendo a contenere ciò che poteva essere il peggior scenario italiano per la densità abitativa. Ci aspettiamo un peggioramento, per questo sono state prese decisioni come quella della chiusura delle scuole”.

Sui vaccini il direttore dell’Asl sottolinea: “C’è un grido di grande dolore perché siamo in grado di vaccinare il doppio delle persone, il trend porta a 3mila ma possiamo farne almeno 5mila e toccare punte di 15mila al giorno. Mancano le dosi di Pfizer, è un problema quantitativo. Con Astrazeneca riusciamo ad avere un numero adeguato e quindi nei prossimi giorni completeremo il personale scolastico, relativamente a quelli che hanno aderito”.

E sulle polemiche aggiunge: “Astrazeneca è stato somministrato a mia moglie che è una docente, credo che ci sia stato un errore di comunicazione. Aspettiamo 8mila dosi di Pfizer ed è un numero piccolo perché somministriamo 3mila a over 80 e gli altri 5mila sono richiami di chi ha fatto la prima dose. Questo non fa bene all’obiettivo di De Luca ovvero di vaccinare tutti entro il 30 giugno”.

Infine Verdoliva conclude rispondendo alle accuse sui dati: “In Unità di crisi siede l’Anci con Stefano Pisani, presente e attivo, sarebbe assurdo immaginare che un presidente di Regione chiuda le scuole senza dati e competenze che sostengono tale scelta. Abbiamo tutti i dati sugli studenti e il tracciamento, l’incremento giornaliero distinto per grado e quartiere. Un confronto è sempre possibile e sono a disposizione perché quando si parla di priorità della scuola bisogna capire bene questo concetto: deve venire prima la salute perché siamo in pandemia”.


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