Allarme ingiustificato sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca? L’AIFA risponde


In Italia 30mila persone hanno segnalato diversi sintomi dopo il vaccino: febbre, stanchezza, dolori alle ossa o nel punto dell’iniezione, senza considerare coloro che magari non hanno effettuato la segnalazione. Il 93,6% dei disturbi è stato trascurabile, come da prassi per qualsiasi vaccino. Circa 3 reazioni su 4 hanno colpito i più giovani, sotto ai 60 anni. I problemi più gravi sono stati 1.800. I decessi avvenuti dopo l’iniezione sono stati 40, ma in nessun caso è stata trovata una correlazione con il vaccino. Questi sono i dati dell’ultimo rapporto sorveglianza vaccini pubblicati dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).

In particolare, l’azienda biofarmaceutica anglo-svedese AstraZeneca è quella che è stata maggiormente attaccata, dopo vari decessi in seguito alla somministrazione del vaccino (l’ultimo è stato un professore di Biella e in Campania un bidello di Acerra) e che sta causando una perdita di fiducia e allarmismi nei cittadini, oltre alla recente decisione del Piemonte di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca nella regione.

L’Aifa però intende tranquillizzare i cittadini, affermando in un comunicato che: “I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato.

AIFA sottolinea che le attività di farmacovigilanza proseguono sia a livello nazionale che europeo in collaborazione con EMA, monitorando con attenzione possibili effetti avversi legati alla vaccinazione.

AIFA rassicura fortemente i cittadini sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca per una ottimale adesione alla campagna vaccinale in corso”, conclude il comunicato.


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