La lettera delle colleghe per Ornella: “Distrutta da quel mostro travestito da principe”


Le colleghe di Ornella Pinto, l’insegnante 39enne uccisa dal suo ex marito lo scorso sabato, attraverso una chat di gruppo la ricordano con una lettera riportata da Ansa. Ornella era un’insegnante di sostegno all’Istituto Vittorio Veneto di Scampia, uccisa dall’aggressività di un uomo che ha tolto la vita alla sua compagna con numerose coltellate, mentre il loro figlio dormiva.

Nella chat “Amici di Ornella”, madre ed amica la cui colpa è stata sposare “un mostro travestito da principe”, le colleghe scrivo: “Giovani e belle sognavamo e progettavamo il nostro futuro incerto da insegnanti. Magari l’incertezza del futuro fosse stata legata solo al lavoro! Purtroppo quando si perde la quotidianità dei rapporti, si perde molto delle persone, ma per fortuna non tutto. E noi che ti abbiamo lasciata innamorata del tuo progetto di vita condivisa con lui qualche anno fa, ti abbiamo ritrovata al tg, distrutta da quel mostro che si era travestito da principe. E proprio non riusciamo a capacitarci di tutto ciò”.

“Conserviamo il tuo senso profondo del dovere, il tuo amore smisurato per i bambini, per gli adolescenti, per i nostri alunni, specie per quelli in difficoltà, per i quali non ti sei mai risparmiata, mai. Conserviamo tutta quanta la tua dolcezza, le tue parole rassicuranti fino a qualche giorno fa sulla questione vaccino.E chissà quante ne hai avute per chiunque, senza mai lasciare trapelare che forse, avevi bisogno tu di non sentirti sola. Quanta amarezza che ingiusta è la vita. Tutti parlano di giustizia che ti sia resa, sperando che l’artefice di questo incubo marcisca in galera… eppure non possiamo fare a meno di dire che la vera giustizia doveva essere altragiusto sarebbe stato proteggerti in ogni modo da quell’assassino. Giusta sarebbe stata la tua possibilità di essere serena e felice, senza lui. Giusto sarebbe stato regalare a tutti la tua bellissima e timida risata, giusto sarebbe stato vederti crescere Daniele in modo meraviglioso così come stavi facendo”.

“La tua paura e il tuo dolore hanno gelato il sangue a tutti noi tuoi colleghi del V. Veneto nel biennio 2014/15- 2015/16, è se c’è una sola cosa giusta che possiamo fare d’ora in poi e che ti promettiamo, è che racconteremo a tutti gli alunni che incontreremo la dolcezza col tuo nome, e la violenza con ciò che hai dovuto subire. Faremo in modo che anche la più fragile delle nostre ragazze ritorni a sorridere e a sperare in un futuro migliore per tutti, raggiungendo ‘bellezza 10’ (quello che le alunne dicevano alla Pinto, ndr), senza filtro però, così come ti sei sempre donata a noi tutti, senza filtro. Con amore e stima e col cuore infranto i tuoi amici”.

Bisogna ricordare ed educare così che forse un giorno certi omicidi, certe manifestazioni di violenza non succedano più. In Italia e nel mondo troppe sono le donne vittime di violenza. Troppe donne vengono uccise dal proprio uomo, compagno, partner. Una persone che dovrebbe amare e proteggere la propria donna, ed in primis rispettarla.


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