Covid, Campania verso la zona arancione: dati in netto miglioramento

Volante della Polizia di Stato sul lungomare di Napoli


Dopo quattro settimane, e a seguito delle festività pasquali, la Campania potrebbe slittare nuovamente in zona arancione. Stando ai dati registrati di recente, infatti, la Regione sembrerebbe detenere dati di incidenza al di sotto della soglia d’allarme.

Campania verso la zona arancione: i dati

Già l’ultimo monitoraggio, realizzato da Iss e Ministero della Salute, metteva in luce una situazione di miglioramento in Campania. L’indice RT dal valore di 1.65, rilevato nella settimana precedente, era sceso all’1.05. Allo stesso tempo si segnalava un trend di casi in diminuzione così come quello dei focolai.

Anche i dati relativi alle ospedalizzazioni fanno ben sperare: la Campania non rientra tra le Regioni a rischio saturazione dei posti letto. In generale, dunque, le valutazioni di probabilità e impatto sono basse e sfociano in una classificazione di rischio complessiva valutata come bassa ma con alta probabilità di progressione. Ragion per cui bisogna mantenere ancora alta la guardia.

Stando ai bollettini quotidiani, trasmessi dall’Unità di Crisi regionale, la Campania presenta un tasso di positività oscillante tra l’11% e il 10%. Nel corso dell’ultima settimana si è registrato un incremento del numero dei guariti: ieri erano +3.066, superiori ai nuovi casi rilevati.

I dati relativi all’incidenza dei contagi sono scesi al di sotto della soglia critica dei 250 nuovi positivi ogni 100 mila abitanti. La Campania, dunque, sembrerebbe attestarsi come unica Regione ‘rossa’ che, da martedì 6 aprile, potrebbe finire in zona arancione. Lo scorso 8 marzo la Regione è passata nella fascia di maggior rischio pur presentando numeri da zona arancione, su espressa richiesta del Presidente De Luca. 

Lo stesso Governatore, nel corso dell’ospitata a ‘Porta a Porta’ si è detto fiducioso: “Per la verità siamo abbastanza sereni. I due dati che misurano il livello dell’epidemia sono numero di decessi e di terapie intensive occupate. Per quello che ci riguarda abbiamo una condizione che ci fa stare fiduciosi a condizione ovviamente che non perdiamo il senso della responsabilità e della misura”.


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