Chiusura Arcobaleno, Mirra: “Vedremo di trovare nuove strutture. Sono presidi indispensabili in ogni città”


Un pezzo di storia che va via dal cuore del Vomero. La notizia della chiusura del Cinema Arcobaleno ha sconvolto un po’ tutti, residenti e non. La pandemia infatti colpisce duramente la cultura, uno dei settori che invece dovrebbe ricevere maggiori attenzioni e tutele da parte dello Stato.

Secondo Confcommercio Campania, in Italia nel 2020 teatro, musica, lirica e danza hanno perso 580 milioni di incassi e oltre 24 milioni di ingressi. Sipari che si abbassano per sempre e poltrone vuote. Mentre al Vomero dilagano i negozi che vendono oggetti per la casa a basso prezzo. Adiacente all’Arcobaleno c’è infatti un negozio cinese che ci conferma l’indiscrezione:

E’ vero, apriremo noi di là al posto dell’Arcobaleno“.

L’Arcobaleno fu aperto nel 1958 e nel corso degli anni ha visto crescere diverse generazioni di ragazzi, dai cineforum ai progetti con le scuole, ma ora non sarà più a via Carelli 13. Come spiegato da Guglielmo Mirra, che gestisce l’Arcobaleno:

“Il contratto scadeva pochi mesi dopo l’inizio della pandemia, ci ha colto in un momento di difficoltà dato che era un fitto comprensivo delle strutture. Scadeva ad agosto, lo abbiamo prorogato di qualche mese pensando che da settembre ripartivano i cinema. Poi stando aperti solo una ventina di giorni e con il contratto scaduto, non c’erano più le condizioni per mettersi a intavolare un nuovo contratto. Non essendoci stato un nuovo accordo, l’ho dovuto restituire così come era, compreso delle attrezzature. Purtroppo capita, mi è capitato anche al ‘Delle Palme’ nel 2013 e al Cilea. Quando si fitta, chi gestisce un locale anche se la gestisce benissimo ha pochissime armi legali per non andarsene perché è solo un fitto temporaneo e non ci sono neanche rinnovi in automatico”.

Mirra però guarda al futuro. Una volta terminata la pandemia, l’Arcobaleno potrebbe ritornare a vivere in un altro luogo.

“I dipendenti dell’Arcobaleno non saranno lasciati indietro. Alcuni avevano contratti a tempo determinato, altri erano in cassa integrazione o percepiscono una disoccupazione che per i lavoratori dello spettacolo può durare due anni. Poi alcuni li riassorbiremo al Plaza perché dovremmo potenziare delle attività. Io infatti gestisco anche il Cinema Plaza e lì avremo un punto di informazione. Gli abbonati dell’Arcobaleno potranno venire al Plaza o chiedere il rimborso. La chiusura dell’Arcobaleno è stato un peccato perché mettendo insieme Plaza e Arcobaleno avevamo costruito una bella realtà al Vomero, non tanto per gli incassi del cinema che andavano comunque bene, ma per i tanti cineforum e le attività per le scuole. Ora dovremmo raccogliere tutto solo al Plaza ma avendo poche sale diventa un po’ più difficile. Negli ultimi 20 anni ho gestito sempre tre, quattro locali, per questo finiti i vaccini da settembre/ottobre spero possa ripartire una vita normale dal punto di vista culturale. Vedremo se ci sono strutture da poter prendere in gestione“.

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siamo veramente dispiaciuti di comunicarvi, dopo 6 anni, la…

Pubblicato da Cinema Multisala Arcobaleno 3.0 su Martedì 30 marzo 2021

I teatri e i cinema in questi mesi si sono uniformati alle misure anti-contagio covid ma questo non è bastato e sono rimasti chiusi.

“La vera delusione si è avuta quando c’è stata la seconda chiusura di fine ottobre perché si è capito che la pandemia era molto più lunga di come si pensava. Ora invece tutto il mondo del cinema e del teatro capisce che si deve ripartire d’accapo. Da una parte è uno stimolo, se ci sarà un teatro che ricomincerà più forte di prima quello sarà il Diana, però ci vuole un po’ di tempo. Io sono vicepresidente dell’Agis Campania, presidente dei teatri privati italiani, organizzo tanti concerti di musica classica. Basti pensare che nel 2019 ne avevo organizzati 25 e c’è stato quindi un bel crollo”. 

Mirra poi ricorda la sua esperienza con l’Arcobaleno:

“Nel 2016/2017 è stato il cinema in Italia con il maggior numero in media di occupazione posti rispetto al totale. Mi ricordo l’inaugurazione del 25 agosto 2015, in piena estate, con una società di animazione. Erano tutti vestiti da Minions che giravano per il Vomero. Già dal primo giorno ci fu un grande successo, un locale chiuso due anni subito era andato bene. Si è mantenuto sempre su alti livelli, abbiamo fatto anche anteprime di film importanti”.

L’augurio è quello che la cultura possa tornare finalmente ad arricchire gli animi di ognuno di noi:

“L’invito e la speranza è che quando riapriranno i cinema in sicurezza, (e il vero ristoro è la campagna di vaccinazione che vada avanti veloce), è quello di frequentare con maggiore passione i cinema e i teatri rispetto a prima. Perché sono un presidio indispensabile in ogni quartiere e città e questa vicenda dell’Arcobaleno lo mette ancora più in evidenza”.


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