AstraZeneca, De Luca: “Comunicazione idiota. Ovvio che la gente dica ‘andate al diavolo'”


Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in visita al secondo centro pubblico regionale per l’autismo, a Sant’Angelo dei Lombardi, alla stampa ha fatto il punto sulla campagna vaccinale e sul caso AstraZeneca.

De Luca, campagna vaccinale e caso AstraZeneca

Innanzitutto ha presentato la struttura, il secondo centro pubblico dedicato all’autismo presente in Regione: “Abbiamo già in carico 166 bambini. Rivolgo un saluto alle famiglie e voglio dire loro che saremo sempre più vicini a queste tragedie. Avere un bambino in queste condizioni segna la vita di un papà e una mamma. Avremo ad Avellino due centri pubblici per la cura dell’autismo ed è uno sforzo straordinario. Comporta un impegno multidisciplinare, bisogna mobilitare tutta una società per seguire questi bambini”.

“Già è previsto un potenziamento delle strutture sanitarie. Lo dico senza raccontare stupidaggini ai cittadini, parlando chiaro. Siamo usciti dopo 10 anni dal commissariamento perché avevamo fatto porcherie nella sanità inimmaginabili. Ne siamo usciti dopo un lavoro rigoroso e vorrei che non ritornasse. Quindi demagogia zero, bisogna fare le persone serie. Oggi possiamo dire con grande orgoglio che in Irpinia abbiamo una sanità di eccellenza, abbiamo reparti che fanno invidia all’Italia intera”.

Quanto alla campagna di vaccinazione contro il covid: “Per quello che ci riguarda dobbiamo ancora recuperare 176 mila vaccini che non ci sono stati consegnati. Ricordiamo, e su questo dovremmo essere uniti come lo sono al Nord, che oggi la Campania è la Regione più penalizzata di Italia perché abbiamo 15 mila dipendenti in meno rispetto alla popolazione, la dotazione minore in Italia del Fondo Sanitario Nazionale e adesso abbiamo aggiunto anche 176 mila vaccini in meno. Quello che facciamo in Campania è un miracolo con le risorse che abbiamo”.

“Stiamo combattendo, dobbiamo stringere i denti. C’è stato questo problema con AstraZeneca, dobbiamo usare la ragione. Chiaro che c’è un elemento di preoccupazione per tutti quanti ma almeno sopra i 60 anni credo che dobbiamo procedere con le vaccinazioni. Non c’è niente da fare, fino a che non avremmo immunizzato tutti i cittadini sarà difficile far partire anche le attività economiche. Tutti vorremmo accelerare i tempi delle riaperture ma ieri abbiamo avuto 630 morti ed è un bilancio di guerra, dobbiamo stare veramente attenti”.

Su AstraZeneca: “I cittadini sono giustamente preoccupati, la comunicazione data è assolutamente idiota. Ho sentito ancora ieri che i benefici sono maggiori dei danni che subiamo, ma si può dire una cosa del genere alla gente? Risulta ovvio che la gente dica ‘ma andate al diavolo tutti quanti’.

Allora manteniamoci freddi e razionali. AstraZeneca è stato somministrato a milioni di persone, non abbiamo avuto grandissimi problemi. C’è stata qualche emergenza legata a fenomeni di trombosi ma credo che al 99% si possa andare avanti con un elemento di prudenza in più. Vacciniamo sopra i 60 anni ma andiamo avanti, non ci facciamo condizionare da queste notizie”.

Infine, sul vaccino Sputnik: “Abbiamo firmato un contratto rispetto al quale abbiamo sentito tutta una serie di stupidaggini, anche sui giornali. Si tratta di un contratto corretto nell’ambito dei poteri che ha la Regione. Non possiamo muoverci nell’ambito dei 4 vaccini contrattualizzati dall’Europa ma per il resto la Regione può fare quello che vuole.

Abbiamo fatto questo contratto con l’azienda Sputnik, che subordina la sua operatività all’approvazione del vaccino. Quello che non si capisce è perché dormiamo in piedi ancora oggi. Perché l’Aifa non decide nel giro di due settimane se questo vaccino va bene o meno”.

“Quando l’Aifa ha valutato Pfizer lo ha fatto in due settimane. Facciamo la stessa cosa per questo vaccino perché se abbiamo 3 milioni di dosi aggiuntive è chiaro che nel giro di 3 mesi usciamo fuori dal calvario. Per quello che ci riguarda riusciamo a raggiungere l’obiettivo a patto che arrivino i vaccini”.


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