DPCM, il coprifuoco resta alle 22: Draghi non cede alle richieste


Nonostante le pressioni, il Premier Draghi ha deciso di non apportare modifiche al coprifuoco. Prima del Consiglio dei Ministri si è tenuta una riunione supplementare con la Lega per sciogliere il nodo della questione, più volte dibattuta, ma il Governo avrebbe confermato che il limite alla circolazione anche nel nuovo Dpcm sarà fissato alle 22.

Draghi: il coprifuoco resta invariato

Circolavano voci sulla presunta modifica all’orario del coprifuoco. Diverse erano state le richieste avanzate al Governo che, tuttavia, stando all’Ansa, si sarebbe espresso sulla conferma della misura così come è attualmente in vigore. La Lega a tutti i costi voleva il coprifuoco alle 23 ma Draghi è stato inamovibile: il coprifuoco resta quindi alle 22 fino al 1 giugno.

L’idea era quella di lasciare un margine temporale più ampio al comparto della ristorazione che, dal 26 aprile, in zona gialla potrà dedicarsi anche alle attività serali. Anche il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, si era espresso a favore della riapertura dei ristoranti a cena estendendo il coprifuoco fino a mezzanotte.

Sulla stessa scia anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, concorde sull’eventualità di allentare la restrizione, consentendo la circolazione anche oltre le 23. Anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, aveva anticipato la possibilità di slittare il coprifuoco almeno alle 23. Eppure, ad oggi, l’esecutivo sembrerebbe essersi pronunciato definitivamente, smentendo ogni possibile cambiamento in tal senso.

Nel corso del Consiglio dei Ministri, appena concluso, le prossime riaperture sono state al centro della discussione. A seguito della decisione sul coprifuoco, stando a quanto si apprende, la Lega avrebbe annunciato di astenersi dal voto sul decreto.


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