Coprifuoco, il virologo Crisanti: “l virus si trasmette alle 8 di mattina così come alle 10 di sera”


In questi giorni si discute molto dell’abolizione del coprifuoco. Tra i tanti favorevoli, c’è una voce che va controcorrente. E’ Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, ospite al programma Rai3 ‘Agorà’ . Durante l’intervista, il virgolo ha spiegato che l’esistenza del coprifuoco è dovuto al fatto che con la possibilità di incontrarsi di più il rischio di trasmissione è ovviamente maggiore. Con il coprifuoco, inoltre, si dà un piccolo contributo al controllo dell’Rt, con impatti che “se sommati insieme ci aiutano a uscire da questa situazione prima possibile.”

In merito alla trasmissione del Covid-19, Crisanti precisa che si tratta esclusivamente di un problema di probabilità. Il virus si trasmette alle 8 come alle 22 o alle 23, più ci si incontra e più aumenta la probabilità di trasmissione.” Ciò vuol dire che ogni misura di sicurezza – “come indossare correttamente la mascherina, rispettare le distanze di sicurezza ed evitare assembramenti”– contano per diminuire le probabilità di trasmissioni.

Vaccini, virologo Crisanti: “Corsa tra la vaccinazione e il virus”

Il virologo aggiunge inoltre che è troppo presto per valutare gli effetti delle riaperture sull’andamento della pandemia in Italia. Si tratta di una “corsa tra la vaccinazione e il virus” afferma Crisanti, aggiungendo che probabilmente, con l’attesa di un paio di settimane, la dinamica sarebbe stata più favorevole. “Noi dobbiamo guardare i dati di Israele e Inghilterra, che ci dicono che con il vaccino se ne può uscire. Allora perché far correre un rischio inutile a persone fragili per non aspettare 2-3 settimane?”- chiede infatti Crisanti in merito.

Per quanto riguarda la possibilità di un mese di agosto più libero, il virologo sembra essere del parere che in un paio di mesi la situazione potrebbe essere molto simile a quella in Inghilterra. “Puoi ovviamente c’è la sfida di rimanere tali.” Dovrà quindi essere un traguardo da raggiungere e da mantenere. “Non c’è dubbio che la dinamica dei decessi riflette l’effetto delle vaccinazioni” – spiega infine il virologo Crisanti. “Sicuramente siamo di fronte a una diminuzione significativa della letalità, che certamente è da attribuire alle vaccinazioni fatte nelle Rsa e tra gli anziani.” Non ci sono dubbi che il vaccino funzioni, aggiunge in conclusione all’intervista, bisogna solo “cercare di vaccinare più persone possibili, facendo correre loro meno rischi possibili.”


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