Riaperture in Italia, Fauci commenta la scelta di Draghi: “Il 15% di vaccinati è poco per riaprire”


Antony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases americano e consigliere della Casa Bianca nella lotta alla pandemia di Covid, durante la cerimonia all’ambasciata di Washington in cui ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di gran Croce dall’ambasciatore Armando Varricchio, ha voluto commentare la scelta di Draghi sulle riaperture in Italia. Secondo Fauci “La gravità della pandemia varia da paese a paese – ha dichiarato, secondo quanto riportato da La Stampa – e quindi è difficile dare giudizi uniformi, però il tasso del 15% di persone vaccinate è un po’ poco per riaprire. Significa che l’85% non è vaccinato, e quindi sarebbe prudente continuare ad usare le mascherine”.

In ogni caso, secondo l’esperto il 15% di vaccinati è comunque “un buon inizio. L’Italia è un po’ indietro ma recupererà. L’Italia deve assicurarsi vaccini a sufficienza per vaccinare la maggioranza della popolazione. Ci sono molte opzioni, Moderna, Pfizer, J&J, AstraZeneca. Anche il vaccino russo è molto buono”.

Fauci dalle riaperture in Italia, è poi passato, durante l’incontro a Washington, alla questione delle restrizioni sui viaggi tra Italia e Stati Uniti, che potranno riprendere “quando il rischio di infezione sarà molto basso, spero entro la fine dell’estate o l’inizio di autunno. Saranno comunque il governo di Roma e quello di Washington – prosegue Fauci – a decidere quando sarà il momento giusto per eliminare il bando sui viaggi. È difficile dirlo con precisione, così come non esiste una percentuale sicura di vaccinati per il raggiungimento dell’immunità di gregge. Tutto dipenderà dal livello e dall’andamento delle infezioni”, conclude lo scienziato.


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