Il nuovo studio sulle varianti del covid: le nostre cellule mantengono la difesa immunitaria


Proliferano nuovi studi per comprendere la risposta immunitaria del corpo al Covid-19 ed alle sue varianti. Dopo la ricerca condotta per stabilire l’efficacia del vaccino sulla trasmissibilità, è emerso che molto probabilmente il vaccino è efficace contro tutte le varianti. Ma anche la nostra risposta immunitaria: se si è stati affetti da Sars-Cov-2 è davvero improbabile che si risulti positivo sia al covid che alle varianti del patogeno. Il dipartimento dell’Università di Hong Kong di Scienze e tecnologie ha condotto uno studio su 852 pazienti, analizzando migliaia di sequenze genetiche davvero eterogenee. Infatti, i dna studiati appartengono a persone di diversi età, sesso e provenienza.

Noi pensiamo che sia una buona notizia, specialmente per i vaccini“- ha dichiarato Matthew McKay, del dipartimento di ricerca di ingegneria biotecnologica che ha partecipato allo studio. “La nostra analisi suggerirebbe che le cellule T risponderebbero in maniera robusta, rendendo il vaccino simile alla risposta naturale al virus.“.

Linfociti T e la risposta alle varianti: come funzionano il sistema immunitario ed il vaccino

Quando il nostro corpo viene attaccato da un agente patogeno, c’è una risposta da parte del sistema immunitario che cerca in ogni modo di difendersi. In particolare, si producono due tipi di anticorpi, tra cui i linfociti T che distruggono le cellule infette. A questi, viene associata la cellula B della memoria, che appunto ricorda l’agente patogeno rendendo il corpo pronto immediatamente a rispondere ad una possibile infezione successiva. La principale preoccupazione degli esperti era rivolta alla risposta immunitaria dei linfociti T e B alle varianti: la memoria cellulare non sarebbe stata in grado di riconoscere l’agente patogeno delle varianti. In conclusione, questo studio ha dimostrato che non è così: le sequenze genetiche analizzate non sembrano assolutamente compromesse dalle varianti. Il che indica il corretto funzionamento dei linfociti T e B, che attaccano le cellule infette anche delle varianti.

Naturalmente si pone l’attenzione anche ad i vaccini. Nonostante non tutti i sieri in circolazione contengano il virus disattivato, secondo questo studio la risposta immunitaria sarebbe analoga.


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