Antonia Cassandra Capasso si sfoga: “Potevo morire come Michele. Persone incompetenti”


La morte di Michele Merlo ha scosso gli animi di molti. Da giorni accusava forti dolori alla testa e alla gola, ma secondo la versione fornita dai genitori, i medici a cui si era rivolto lo avevano mandato a casa considerando i suoi sintomi un’influenza. Michele è però morto dopo qualche giorno, per una leucemia fulminante. L’intervento chirurgico all’Ospedale Maggiore di Bologna per un’emorragia cerebrale non è servito a nulla, ormai era troppo tardi.

Stessa sorte sarebbe potuta capitare ad Antonia Cassandra Capasso, giovane 23enne napoletana malata di leucemia, appassionata di musica proprio come Michele. Anche ad Antonia i medici inizialmente le hanno detto di andare a casa, credendo fosse una cosa leggera. Non si è arresa e dopo altre visite le è stata diagnosticata la leucemia. A causa della sua malattia ha dovuto rinunciare al provino di Amici, programma al quale Michele ha partecipato, ma la redazione le ha concesso di esibirsi via Skype dall’ospedale per il provino.

Lo sfogo di Antonia e la sua lotta contro la leucemia

La morte di Michele l’ha scossa e si è sfogata sulla sua pagina Facebook. “L’informazione ormai c’è solo per il Covid. È una cosa buona, però ci sono cose che accadono tutti i giorni e non devono accadere più. Non è normale che un ragazzo debba tornare a casa dopo che è stato in ospedale e gli hanno detto che per due placche non poteva starci. L’ho avuta anche io e all’ospedale mi dissero che mi dovevo tenere questa palla perché non deturpava la mia bellezza. Intanto se avessi tenuto questa palla io dopo un mese sarei morta. Sono voluta andare avanti, non mi sentivo bene. In cuor mio sapevo che c’era qualcosa che non andava.

Mi sono rivolta a dei dottori magnifici al Cardarelli, ma molto prima non sono stata capita. Non sapevo nemmeno cosa fosse un ematologo. Non è possibile rivolgersi a un professionista e questo non sa che deve fare. Due settimane prima io avevo delle analisi ottime. Ho parlato con molte persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza, cioè che i dottori dicevano che non era niente. Dopo la morte di Michele non posso più sentire che muoiono delle persone per colpa di incompetenti. Io stavo morendo, ma mi dicevano che era tutto ok. Non è possibile. Se avete sempre la febbre o il mal di gola, non fermatevi se vi dicono che è tutto ok.

Antonia spera che il suo messaggio venga condiviso, sostenendo che non è possibile che non ci sia informazione sulla malattia più diffusa del ventunesimo secolo.

IOSONOMICHELE perché anche a me esplodeva la gola e la testa e non vedevo l’ora di vedere i tramonti (come dice lui nell’ultimo suo post) però sono stata aiutata ed ho avuto questa fortuna… per favore condividete il più possibile perché non esiste che non ci sia informazione sulla malattia più diffusa del ventunesimo secolo“.


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