Mancano i fondi per il restauro della Chiesa di San Nicola alla Carità. Parroco chiede aiuto a Putin


La Chiesa di San Nicola alla Carità è una chiesa monumentale di Napoli situata presso via Toledo, tra piazza Carità e piazza Dante. La chiesa è nota prevalentemente per il fatto che custodisce al suo interno opere eseguite dai maggiori pittori del Settecento napoletano.

Dopo anni di lotte con la municipalità per la concessione del permesso dell’occupazione del suolo pubblico al fine di eseguire i lavori di restauro, stavano finalmente per iniziare i lavori, finché non è arrivato il Covid che ha bloccato tutta l’opera di restauro. I lavori si sarebbero conclusi entro 3 mesi ma oggi sono ancora fermi per mancanza di fondi.

La Chiesa ha più volte chiesto di fare delle donazioni, senza però avere particolare riscontro. Padre Mario Rega, responsabile da decenni della parrocchia di Via Toledo che è di proprietà della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali (Missionari Ardorini), ha fatto ricorso anche alla sua Congregazione che ha come finalità missioni in Paesi come India, Colombia, Tanzania. Padre Mario si è inoltre rivolto al Ministero per i Beni Culturali e al Comune e lo scorso aprile ha scritto lettere al presidente della Giunta regionale, al presidente dell’Enit, alla Fondazione Banco di Napoli, ma non c’è stato nulla da fare; motivo per cui i lavori di restauro sono tutt’ora fermi, il che è un vero peccato dato che la chiesa custodisce opere molto importanti del ‘600.

Ultima, ma non per importanza, è la richiesta di aiuto rivolta al presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, sperando che lo possa aiutare dato che il Santo (San Nicola) è venerato anche nella Chiesa ortodossa. San Nicola di Bari, noto anche come san Nicola di Myra, san Nicolò o san Niccolò, ha dato origine alla tradizione di Babbo Natale, personaggio noto anche al di fuori del mondo cristiano.

Così, Padre Mario affida il suo messaggio rivolto a Putin, all’Ansa:

“Ho sollecitato nel tempo diverse istituzioni italiane affinché fossero erogate le risorse necessarie per completare il restauro della Chiesa, opere avviate agli inizi del 2018 dopo la scoperta di lesioni importanti nella struttura della chiesa che è un vero e proprio scrigno di opere d’arte poiché in essa sono racchiuse opere del Solimene, del De Matteis, del De Mura, dello scultore N. Fumo e di molti altri grandi esponenti della cultura artistica e figurativa napoletana, uno scrigno che contiene, naturalmente, raffigurazioni pittoriche e statue di San Nicola.

Ora sono costretto a dare lo stop agli interventi di restauro – prosegue Padre Mario – bloccando le attività dei giovani restauratori e delle ditte coinvolte, i quali tutti con abnegazione hanno proseguito nel lavoro. In ogni caso, gli impegni economici vanno rispettati. Finora non ho avuto riscontri concreti. La Curia mi ha sostenuto come poteva. È giunto il momento di fare qualcosa: ecco perché chiedo al presidente Putin di aiutarmi nel nome di San Nicola.


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