Sito archeologico di Bacoli usato come ripostiglio, Josi: “Pugno duro contro i barbari”


Un uomo si è introdotto in un sito archeologico di Bacoli, per depositare i propri ombrelloni, giochi, sedie, insomma, utilizzando il sito come proprio ripostiglio ed è stato poi prontamente denunciato. Gli sarebbe stato ordinato di rimuovere gli oggetti depositati in quello spazio che non è di sua proprietà e di ripristinare la rete strappata, probabilmente, per introdursi nel sito.

Quanto accaduto è stato raccontato dal sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, in un post pubblicato su Facebook:

“C’è chi aveva pensato di poter utilizzare un sito archeologico di Bacoli come proprio ripostiglio. Entrando nel monumento per depositare ombrelloni, giochi, sedie. Lo abbiamo denunciato. Ordinandogli di rimuovere gli oggetti, e di ripristinare la rete divelta. Ad horas. Sia chiaro a tutti. Bacoli non è terra di nessuno. Chi vuole godere delle nostre spiagge, del mare, è ben accetto. E se lo fa con civiltà, lo accogliamo a braccia aperte. Chi, invece, pensa di potersi ergere a nuovo padrone della città, allora se ne torni da dove è venuto. Andatevene. Ed a nulla vale la frase “noi vi portiamo i soldi”. O rispettate la nostra terra, o vi esortiamo a togliere il disturbo. Subito. Non vi vogliamo. Non vogliamo voi, e non vogliamo i vostri soldi. Ringrazio le forze dell’ordine per il pronto intervento. Pugno duro contro i barbari. Difenderemo il nostro paese con tutte le nostre forze. Insieme. Insieme alla comunità. Insieme ai tanti che amano Bacoli. Insieme ai tanti che la rispettano. Un passo alla volta”.

Un vero e proprio atto di vandalismo, un gesto irrispettoso verso i cittadini. Non è affatto giusto che una persona debba impossessarsi di qualcosa, di uno spazio che è accessibile a tutti e di proprietà di nessuno, pensando che sia normale. Come ribadito dal sindaco Josi “Bacoli non è terra di nessuno”. Dopo quanto tutto il mondo sta vivendo negli ultimi anni, è vergognoso che ci sia chi ancora non porta rispetto per la propria città, per la propria Terra.


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