Reddito di cittadinanza, De Luca: “Aiutiamo i veri poveri, non i figli di buona donna”


Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento all’hub vaccinale di Benevento, oltre a fare il punto sulla questione coronavirus, ha affrontato i temi del pnrr e del reddito di cittadinanza.

De Luca a Benevento: “Reddito di cittadinanza? Mai più regali”

Queste le sue parole: “Qui abbiamo realtà produttive importanti nel campo dell’industria, dell’agricoltura di qualità, possibilità turistiche. Dobbiamo valorizzare tante cose. L’importante è che noi diamo l’immagine di un altro Sud, non quello della lamentela, della clientela ma dell’efficienza. Un Sud che combatte, non quello dell’assistenzialismo perché se ci presentiamo così ci ridono in faccia e fanno bene”.

“In Campania abbiamo sia eccellenze mondiali che disastri amministrativi a cominciare dal Comune di Napoli che è il più grande disastro amministrativo del mondo. Io non riesco a immaginare un disastro come questo. Quasi 5 miliardi di debiti, una finanziaria, l’ira di Dio. Ma siamo in un Paese dove si fa finta di non vedere, a spese di quelli che i bilanci cercano di farli quadrare, gestendo in maniera corretta le risorse pubbliche”.

“La partita del Sud rimane aperta e noi possiamo avere più credibilità quanto più ci presentiamo come realtà in grado di competere, valorizzare il lavoro. Abbiamo deciso di puntare ad alcuni settori di eccellenza: automotive, aerospaziale, agroindustria, agricoltura di qualità, sistema moda. Dobbiamo implementare la ricerca scientifica, abbiamo investito per la ricerca sul cancro, sull’ossigeno, le fonti rinnovabili. Ci concentreremo su questi che devono essere punti di eccellenza e settori nei quali possiamo competere a livello mondiale e non essere assistiti”. 

Sul reddito di cittadinanza: “Abbiamo detto e ripeto questa mia proposta. Non ci deve essere nessun contributo dello stato scollegato o dalla disponibilità al lavoro o dalla formazione professionale. Giusto dare un aiuto ma ti do un aiuto se dai la disponibilità anche a fare il lavoro stagionale. Ti do 500 euro in più ma non se non vai a lavorare. C’è anche buona parte della popolazione che con l’aiuto non ce la fa ma diamo una mano alle famiglie, alla povera gente vera non ai figli di buona donna che prendono i soldi e non vanno a lavorare. Quella è un’altra cosa”. 

“Mai più regali. Lo Stato ha il dovere di aiutare la povera gente ma a condizione che ci sia la disponibilità al lavoro, al sacrificio, all’impegno. Questa è l’impostazione che dovremmo avere come realtà meridionale per essere credibili e fare anche le battaglie nei campi nei quali il Sud è ancora indecentemente penalizzato a cominciare dal riparto del fondo sanitario nazionale per il quale la Campania è ultima in Italia. Una vergogna nazionale ma tutti fanno finta di non saperlo”.

“Dobbiamo presentarci come Regione che concentra le risorse nei settori trainanti, pronti ad accettare la sfida dell’efficienza nei confronti di chiunque. Abbiamo già cose importanti, siamo i primi per i tempi di pagamento per la sanità. Fino a pochi anni fa la Campania pagava a 3 anni, i farmacisti dovevano rivolgersi alle società di intermediazione finanziaria, adesso quelle società sono scomparse. Quell’economia parassitaria e camorristica non c’è più”.

“Dobbiamo riprendere il lavoro per lo screening oncologico a settembre su base di massa soprattutto per le donne. Infine, il piano di rilancio nazionale. Io prendo in giro i nostri governanti per la vocazione al barocco. I francesi lo chiamano il piano di rilancio, noi PNRR, che è impronunciabile. Questo è un convoglio ferroviario, non un acronimo”.

“Qui dobbiamo stare attenti, è un’occasione per rinnovare l’Italia o per un ulteriore indebitamento del nostro Paese. L’altra preoccupazione che ho sono i giochi di prestigio che fa il Ministero dell’Economia. Abbiamo fatto delle richieste sull’assetto idrogeologico, ci ha risposto il Ministero della Transizione. Noi che siamo un Paese barocco mettiamo definizioni programmatiche come ‘Ministero dell’ambiente e della transizione ecologica’. Che imbecillità”.

“Ci rispondono da questo Ministero e leggendo scopriamo che sono progetti già finanziati due anni fa con i soldi dello Stato o della Regione. Ci sarà una tendenza a utilizzare i fondi dell’Europa per coprire stanziamenti dello Stato avvenuti qualche anno fa. Noi siamo puntigliosi, siamo gente maligna ma ospitale. Abbiamo accolto anche Salvini che in questi giorni è venuto a consolarci ma siamo puntigliosi. Già i fondi destinati al Sud sono inferiori alla popolazione, se poi vengono utilizzati per coprire stanziamenti dello Stato di anni fa allora vuol dire che stiamo scherzando. Non avremo risorse aggiuntivi ma tentativi di coprire spese fatte in passato”.

“L’Italia ha perduto la sua grande ispirazione ideale storico-politica dei grandi partiti tradizionali. In Germania in 20 anni hanno recuperato tutta l’arretratezza della Germania ex comunista. Oggi la parte orientale ha un livello di produttività analogo o superiore al resto del Paese. C’è stato un grande cancelliere che ha deciso che la Germania andava unificata.  Noi veniamo da 10 anni di teatro, di circo equestre, ma chi volete che faccia una scelta così forte?”

“Io vorrei che ritrovassimo questa grande ispirazione ideale, che cominciassimo a guardare in termini di patria, unità nazionale. Già contiamo poco, oggi forse un po’ di più con Draghi, ma se ci riduciamo ad un’area del Paese sviluppata saremo una Baviera un po’ più grande ma non saremo un grande Paese nel gruppo di testa delle grandi Nazioni del mondo. Dobbiamo avere l’unità di Italia, vediamo se riusciamo a fare del piano di rilancio l’ultima occasione per ricostruire o costruire l’unità d’Italia”.


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