Sud devastato dagli incendi, la proposta: “Addestrare i percettori del RdC per prevenirli”


Da settimane brucia il Sud, spesso a causa di incendi dolosi. Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria sono le regioni più interessate dai roghi boschivi che mettono a rischio il patrimonio naturalistico: nel 2017 fu distrutto il Parco Nazionale del Vesuvio, oggi rischia l’Aspromonte patrimonio Unesco. Molte volte dietro c’è la mano delle mafie. Ad aver peggiorato la situazione è stata la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, accorpato ai carabinieri con una militarizzazione forzata dei civili. Oggi non c’è più nessuno che vigila tra boschi e foreste, i delinquenti hanno vita facilissima. Da Confedercontribuenti arriva una proposta interessante, quella di rifondare il Corpo Forestale dello Stato per proteggere il patrimonio boschivo addestrando i percettori del reddito di cittadinanza.

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“I criminali hanno sferrato un serio attacco – comunica Confedercontribuenti – al nostro Patrimonio boschivo, anche per l’incapacità, sia in termini di intelligence che di operatori concretamente impiegati nei boschi e nelle foreste del paese, a loro protezione. Lo Stato con la riforma che ha sciolto il corpo forestale ha fallito la sua missione di intelligence e di intervento, non avendo più una efficiente struttura a garanzia del patrimonio boschivo italiano. In Italia è stato superato il record del 2017: in fumo 140 mila ettari. Dietro le fiamme ci potrebbe essere la mano di uno o più piromani, come il rogo doloso nella tenuta del presidente Mattarella”.

“Confedercontribuenti, attraverso il suo Presidente Nazionale, Carmelo Finocchiaro, chiede l’immediata ricostituzione del Corpo, con uomini preparati e strutturalmente organizzati, riutilizzando le migliaia di forestali inquadrati nei Carabinieri. Inoltre è possibile inserire a supporto i beneficiari del reddito di cittadinanza e anche una quota di volontari del servizio di protezione civile universale. Serve non perdere tempo per evitare che la tragedia del 2021 si ripeta l’anno prossimo con una irreversibile situazione di distruzione del patrimonio boschivo nazionale”.


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