Brucia da giorni la Calabria, dove sono attivi attualmente ben 110 roghi. Drammatiche sono le notizie che provengono dalla regione: i territori più colpiti sono quelli delle province di Reggio Calabria e Catanzaro, ma a rischio è anche l’Aspromonte con le sue faggete patrimonio Unesco. Al momento il fuoco non le ha coinvolte, ma le fiamme sono molto vicine ed il pericolo è estremamente attuale.
Due persone sono morte. Si tratta di Mario Zavaglia, 77 anni, deceduto mentre cercava di salvare il ricovero degli animali nei suoi campi a Grotteria; l’altra vittima era di Cardeto e aveva 79 anni, anch’egli stava cercando di mettere in salvo le proprietà. Ieri sera sono state evacuate le famiglie di Grotteria e San Giovanni di Gerace, insieme ad alcuni nucleo di Cardeto e nell’area greco-calabra.
#Canadair in azione sotto il coordinamento del DOS, il direttore delle operazioni di spegnimento. Nel video #vigilidelfuoco al lavoro per fronteggiare l’#incendio della pineta di Calaforno che minacciava il centro abitato di Giarratana (RG). Intervento in corso #11agosto pic.twitter.com/9h8c9ioBCE
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 11, 2021
Impossibile fronteggiare da sola gli incendi: i Vigili del Fuoco non riescono a spegnere i focolai di un’area tanto vasta, mentre a vigilare sulla loro prevenzione non esiste più il Corpo Forestale dello Stato, soppresso nel 2017 dal Governo Renzi per mere ragioni di propaganda. In queste ore stanno giungendo i rinforzi dalle altre regioni italiane: Lazio, Lombardia, Toscana, Marche, Veneto, Emilia Romagna.
Nuovi rinforzi in #Calabria per far fronte ai numerosi #incendiboschivi che stanno interessando la regione: disposto dal Centro Operativo Nazionale (CON) di Roma l’invio di 130 #vigilidelfuoco provenienti da Lazio, Lombardia, Toscana, Marche, Veneto, Emilia Romagna #11agosto pic.twitter.com/6uNuAxCVY8
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 11, 2021
L’origine degli incendi è sicuramente dolosa, il fuoco è inoltre alimentato dalle condizioni climatiche estreme di questi giorni con l’ondata di calore più intensa dell’estate, l’anticiclone Lucifero, che ha fatto segnare in Sicilia la più alta temperatura mai registrata in Europa: 48,8 gradi.