Vomero, incendio causato da sigaretta spenta male: 83enne muore nel sonno


Soffocata dal fumo e dalle fiamme. È il tragico epilogo di Assunta Vivard, morta durante un incendio scoppiato a casa sua di via Domenico Fontana, nel quartiere Arenella, a causa di una sigaretta spenta male. La tragedia, che ha messo fine alla vita dell’anziana donna di 83 anni, è avvenuta nella notte tra il 30 e 31 ottobre. Avvertiti dai vicini della donna i carabinieri della caserma di Vomero-Arenella, i quali hanno immediatamente allertato i vigili del fuoco, con cui si sono recati poi sul posto.

Nonostante i pochi minuti impiegati dai soccorsi per arrivati sul posto, per la povera donna non c’è stato nulla da fare. A ritrovare il corpo carbonizzato dell’anziana, infatti, sono stati proprio i vigili del fuoco una volta entrati nell’abitazione del quarto piano. Secondo le ultime ricostruzioni, il rogo non avrebbe avuto origine dolosa. Causa scatenante dell’incendio, come riferito dagli stessi soccorritori, sarebbe proprio una sigaretta spenta male, fumata dalla vittima prima di andare a dormire. Si tratterebbe quindi, come confermato da medico legale e militari della 7ª sezione del Nucleo Investigativo di Napoli, di una tragedia del tutto accidentale.

“Fumatrice incallita”, sempre più verosimile l’ipotesi di incendio causato da sigaretta spenta male

Ancora da chiarire, invece, le cause della morte dell’83enne. Tra le ipotesi non è esclusa la possibilità che la signora Assunta sia stata uccisa nel sonno dai fumi tossici del rogo, per poi esser aggredita dalle fiamme. Bisognerà quindi attendere l’esame dell’autopsia per una certezza sulle cause del decesso. Intanto, trasportata la salma dell’83enne alla camera mortuaria del II Policlinico. Sotto sequestro anche l’abitazione, attualmente dichiarata inagibile, dove i militari effettueranno ulteriori accertamenti. Dai vicini, come riporta ilmattino.it, l’anziana donna viene descritta dagli investigatori come “fumatrice incallita”, oltre come persona ben voluta da tutti. Inoltre, l’83enne viveva da tempo sola nella sua abitazione, nonostante ricevesse periodicamente la sua unica figlia. Dettagli che escluderebbero ulteriormente l’ipotesi di incendio doloso.


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