Il Natale è alle porte e il covid avanza inesorabilmente. Per questo motivo il Governo pensa ad una stretta ancora più decisiva per limitare i contagi e salvare le feste ma soprattutto svuotare le terapie intensive degli ospedali. Al vaglio del presidente Mario Draghi e del consiglio dei ministri, spinti anche dal lascia passare delle Regioni, c’è il Super Green Pass.

Covid, terza dose anticipata a 5 mesi mesi dall’ultima

Una nuova certificazione verde Covid-19 disponibile soltanto per guariti e vaccinati: chi non lo avrà non potrà entrare in cinema, bar, ristoranti, stadi. Allo studio l’estensione ai mezzi pubblici (bus, metropolitane, tram, treni regionali).

I tamponi resteranno validi per chi deve andare a lavoro. Ma la loro durata potrebbe scendere da 72 a 48 ore per i molecolari e da 48 a 24 per gli antigenici. Il Super Green Pass aprirà dunque le porte dello svago solamente ai vaccinati e ai guariti – così come sta succedendo ora in Germania. Senza Green pass rinforzato, non si potrà frequentare cinema e teatri, bar e ristoranti, sale da concerto e discoteche, stadi e palazzetti dello sport. Si potrà continuare andare a lavoro soltanto con il tampone.

Le Regioni spingono per attuare questo piano già nell’immediato, con restrizioni anche nelle zone bianche. Il Governo invece frena su questa ipotesi e le limitazioni potrebbero partire in zona gialla, arancione o rossa. Gli ultimi due problemi legati al Super Green Pass riguardano l’obbligo vaccinale di alcune categorie e la durata dei tamponi.

Ieri il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta ha proposto l’obbligo per tutte le forze di polizia ed emergenza e per tutti i dipendenti pubblici che lavorano negli sportelli a contatto con il pubblico. I tamponi invece, secondo il Governo e i suoi esperti, dovrebbero durare meno: l’ipotesi è di far scendere la durata da 72 a 48 ore per i molecolari e da 48 a 24 ore per gli antigenici, questo perché il test antigenico è meno attendibile di quello molecolare.