Covid, alcune Regioni rischiano la zona gialla a Natale: quali sono e cosa cambia


Dopo il Friuli Venezia Giulia e l’Alto Adige altre Regioni potrebbero finire in zona gialla entro Natale a causa dell’aumento dei contagi e dei ricoveri per covid. Con l’entrata in vigore del nuovo decreto, dal 6 dicembre, tuttavia, le maggiori restrizioni riguardano soltanto i non vaccinati.

Regioni a rischio zona gialla a Natale: quali sono e cosa cambia con il nuovo decreto

Al momento soltanto il Friuli ha abbandonato l’area bianca e sarà seguito dall’Alto Adige dal prossimo lunedì, data di introduzione del cosiddetto Super Green Pass, ottenibile soltanto attraverso l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal covid, obbligatorio per accedere alla maggior parte dei luoghi ricreativi.

I dati del contagio sembrano peggiorare un po’ in tutta la Nazione che, al momento, è costretta anche a fare i conti con l’avanzata di un nuovo ceppo, la variante Omicron, probabilmente più trasmissibile e capace di eludere le difese immunitarie.

A rischiare il cambio di colore è il Veneto con un’incidenza del 74, 34 su 100 mila abitanti (superiore al limite dei 50 casi) e una pressione ospedaliera che inizia a farsi sentire (le terapie intensive hanno raggiunto la soglia del 10%). Lo stesso Governatore Zaia che, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, ha dichiarato: “C’è da dire che verosimilmente, se continuerà così, tutta Italia, o quasi, passerà al giallo nelle prossime settimane”.

Anche la Lombardia rischia di finire in zona gialla a ridosso delle festività. Al momento la Regione non rileva dati preoccupanti ma si teme che l’aumento esponenziale dei contagi registrato nelle ultime settimane possa, nel giro di poche settimane, capovolgere la situazione. Stando alla previsione degli esperti dell’Associazione italiana di epidemiologia, diffusa da ‘Il Corriere della Sera’, si stima che la Lombardia possa superare i 230 contagi ogni 100 mila abitanti tra due settimane portando all’aumento, di conseguenza, anche del numero dei ricoveri.

Il Lazio ha già raggiunto la soglia del 10% per l’occupazione delle terapie intensive registrando anche un progressivo aumento dell’incidenza. Il Presidente Zingaretti ha invitato la popolazione ad evitare che la situazione peggiori ricorrendo alla vaccinazione. Intervenuto a Radio Capital ha dichiarato: “Lazio in zona gialla? A Natale manca ancora un mese circa, credo che con comportamenti corretti e la vaccinazione la zona gialla si possa evitare”.

Sotto osservazione rimangono anche Emilia Romagna, Valle D’Aosta, Liguria e Campania. Quest’ultima, nonostante la risalita dei contagi, presenta dati ancora lontani dalle soglie limite ma anche qui i numeri sono in aumento. A ciò si aggiunge l’avanzata della nuova variante l’accertamento di ulteriori casi legati al paziente zero di Caserta. Proprio ieri il Presidente De Luca ha annunciato: “Serve prudenza altrimenti si chiude tutto”.

Con il ritorno delle zone gialle torna ad essere obbligatorio l’utilizzo della mascherina anche all’aperto, provvedimento già in vigore in Campania. Tutte le altre regole rimangono quasi invariate rispetto alla zona bianca. Ancora una volta gli spostamenti sono consentiti su tutto il territorio nazionale e senza limiti di orario ma dal 6 dicembre anche per il trasporto pubblico locale sarà obbligatorio l’uso del Green Pass base. Quest’ultimo consentirà l’accesso ai non vaccinati soltanto ai luoghi di lavoro, palestre e piscine, spogliatoi, alberghi e mezzi di trasporto.

Anche in zona gialla sarà possibile accedere a ristoranti e bar ma da lunedì per farlo bisognerà esibire il Super Green Pass, almeno per i locali al chiuso, così come per musei, cinema, teatri, eventi sportivi. Le scuole anche in zona gialla resteranno aperte come la maggior parte dei negozi e delle attività.


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