Variante Omicron, cosa sappiamo: dai sintomi ai vaccini alla pericolosità


In Europa preoccupa la variante Omicron, che pian piano si sta imparando a conoscere anche se molti interrogativi restano irrisolti: non sappiamo se sia più o meno contagiosa della variante Delta e nemmeno se causi una malattia più o meno grave, strascichi inclusi. Ciò che è noto, grazie al sequenziamento, è il grande numero di mutazioni avvenute prima di giungere a tale versione: ben 32, probabilmente avvenuto nell’organismo di un paziente affetto da Aids.

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Variante Omicron: cosa sappiamo

La variante B.1.1.529, ribattezzata Omicron, è stata individuata per la prima in Sudafrica lo scorso 23 novembre. Secondo i primi test commissionati dall’Oms essa presenterebbe un elevato rischio di reinfezione a causa proprio delle mutazioni: in pratica un organismo che è stato già a contatto con il Sars-Cov-2 in una delle precedenti varianti potrebbe non riconoscere la Omicron, infettandosi di nuovo. Gli scienziati stanno approfondendo questo aspetto.

La chiusura delle frontiere

Ad oggi è diffusa in diverse parti del mondo, anche in Italia come sappiamo. Finora i casi accertati nel nostro Paese sono quattro: l’uomo residente a Caserta ed infettatosi in Mozambico dove lavora per l’Eni, insieme alla moglie ed i due figli. Tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea hanno chiuso le frontiere con Botswana, Swaziland, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Zimbabwe. Israele e Giappone le hanno chiuse nei confronti di tutti gli stranieri.

Sintomi e pericolosità

In Sudafrica dai 273 casi del 16 novembre si è passati ad oltre seimila del 27 novembre. Questo dato sembrerebbe suggerire una maggiore trasmissibilità della variante Omicron ma non è ancora possibile affermarlo con sicurezza. Stesso discorso circa la possibilità di far sviluppare una malattia più grave: per adesso si parla di sintomi lievi e inconsueti quali stanchezza, mal di testa, prurito in gola e un leggero raffreddore. Nessun paziente affetto da Omicron ad oggi è stato ospedalizzato.

Efficacia dei vaccini

L’efficacia dei vaccini è anch’essa da valutare, anche se, per lo meno in merito ai pazienti campani, si pensa che i loro sintomi siano stati lievi proprio grazie alla copertura con doppia dose. Come detto in precedenza il nodo è rappresentato dal grande numero di mutazioni. Moderna ha affermato che entro il 2022 potrebbe realizzare un vaccino ad hoc contro la variante Omicron, quindi nel giro di un mese o poco più.


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