Benevento. Terremoti nel Sannio a cavallo delle trivelle


Senza voler sottolineare una stretta causalità con l’avvio delle trivellazioni petrolifere del Beneventano, ma comunque ricordare che i piccoli giacimenti del Sannio si trovano in zone ad alto rischio sismico, nella mattinata di ieri, nell’intervallo di tempo compreso tra le 6.28 e le 8.33 l’Osservatorio dei Fratelli Palmieri (che inventarono tra l’altro sismologia e sismografo)  a Pesco Sannita, ha registrato de scosse telluriche di magnitudo 2.2 e 1.6.

La prima scossa ha coinvolto l’area del beneventano compresa tra i comuni di Buonalbergo, Ginestra degli Schiavoni, Sant’Arcangelo Trimonte. L’ipocentro a soli 20 km di profondità.

La seconda ha avuto come epicentro, la zona compresa tra Buonalbergo, Ginestra, San Giorgio la Molara, Sant’Arcangelo. L’epicentro era collocato a 28 km di profondità.

Possibile che l’interesse petrolifero della zona può apportare squilibri sismici nella zona? Se ciò non fosse, è possibile che le trivellazioni in zona sismica possono mettere in discussione gli equilibri ambientali, inficiare i vincoli paesaggistici, mandare in subbuglio una comunità che dava filo da torcere addirittura ai legionari romani?


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