Nza sta bene, il medico: “Le restava qualche giorno, ora avrà una vita normale”


Nza, la bimba irachena affetta da una grave malattia al cuore, sta bene: l’operazione effettuata al Monaldi di Napoli è riuscita perfettamente consentendo alla piccola di poter finalmente condurre una vita normale.

Nza sta bene, il medico dopo l’operazione al Monaldi: “Può condurre una vita normale”

La bambina, di soli 9 mesi, è nata con un grave difetto cardiaco multiplo che comporta una ridotta ossigenazione del sangue. Per lei, dunque, sarebbe risultato fatale anche un banale pianto. Di qui l’impegno della Stay Human Odv e della Regione Campania che si sono attivate per aiutare Nza e la sua famiglia.

Lo scorso venerdì la bimba è giunta a Napoli, insieme ai suoi genitori, per poi essere trasferita all’ospedale Monaldi. L’operazione del team napoletano è riuscita con successo come raccontato dal cardiochirurgo Guido Oppido che, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, ha dichiarato: “L’intervento è durato circa 6 ore perché abbiamo dovuto ricostruire i rami polmonari che erano particolarmente piccoli. La bimba è stata estubata immediatamente, dopo un’ora dall’arrivo in terapia intensiva”.

“Al momento è in condizioni emodinamiche stabili, è estubata e respira da sola. La teniamo dentro in via precauzionale per 48 ore dopodiché verrà in reparto. Se le cose procederanno bene dopo una settimana potrebbe anche andare a casa. L’intervento è ricostruttivo e definitivo quindi dovrebbe condurre una vita normale” – ha continuato.

Gli specialisti napoletani hanno salvato la vita alla piccola Nza giunta al nosocomio con un quadro clinico gravemente compromesso. Il dott. Oppido ha spiegato: “E’ arrivata in condizioni drammatiche. Arrivava sempre meno sangue al polmone quindi l’abbiamo subito portata in ospedale per iniziare a somministrarle l’ossigeno. Penso si trattasse ormai di una questione di qualche giorno di sopravvivenza”.

Infine ha reso note le dimostrazioni d’affetto avanzate dei cittadini: “E’ incredibile, mi hanno contattato tanti genitori di bambini che ho operato chiedendomi se c’era qualcosa che potessero fare per aiutare questa bimba. Hanno fatto raccolte di regali, vestiti, alimentari e questa cosa fa molto piacere”.


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