Per il Ceo di Pfizer “la quarta dose è necessaria”: perché e da quando in Italia


Mentre l’Italia si avvia verso la scadenza dello stato d’emergenza per covid, Albert Bourla, Ceo di Pfizer, ha comunicato la necessità di estendere la protezione vaccinale attraverso una quarta dose per tutti. Un annuncio che trova il disaccordo di alcuni esperti come Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

Covid, il Ceo di Pfizer: “Quarta dose necessaria”

In un’intervista rilasciata a ‘Face the Nation’, sulla rete CBS, Bourla ha dichiarato: “In questo momento, per quello che abbiamo visto, una quarta dose di vaccino è necessaria. La protezione che si ottiene con la terza dose è molto buona, in particolare se si considerano ricoveri e decessi. Non è altrettanto efficace contro le infezioni, non dura molto a lungo”.

Con il calare della protezione offerta dal vaccino, o dalla guarigione naturale dal virus, unitamente alle progressive riaperture, il rischio è quello di andare incontro ad una nuova ondata di contagio. Si ripeterebbe, così, lo stesso schema degli anni scorsi: dopo un’estate tranquilla si assisterebbe ad una risalita dei casi verso l’autunno.

Già nelle ultime settimane nel nostro Paese si registra un graduale aumento di positività. Nello specifico, in Campania, si riscontrano anche più ricoveri in terapia intensiva, come comunicato dal Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

Di qui l’avvio delle valutazioni su un’eventuale quarta dose annunciato da Bourla: “Stiamo sottoponendo i dati alla Fda. Vedremo cosa diranno anche gli esperti al di fuori di Pfizer. Serve un ottimo coordinamento così da fornire al mondo un quadro coerente e non confuso”. 

Le parole di Bourla non sono passate inosservate a Bassetti che, intervenendo all”Adnkronos Salute, ha replicato: “Lo dico oggi per Pfizer ma è lo stesso discorso fatto per Moderna. E’ gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino, come esperti, della necessità di una quarta dose di vaccino anti-covid. E’ fuori luogo che un amministratore delegato di un’azienda dica quello che si deve fare”.

Al momento, dunque, la campagna vaccinale generale in Italia resta ferma alla terza dose riservando la quarta soltanto ai soggetti fragili. Analizzando l’andamento della situazione, poi, si valuterà l’ipotesi di un’ulteriore dose che potrebbe essere estesa anche al resto della popolazione.

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, soltanto poche settimane fa aveva spiegato: “Il 2022 è l’anno cruciale per capire se torneremo a una vita pienamente normale. Sono ottimista ma la partita non è chiusa. Tra pochi mesi un pezzo di mondo entrerà nell’autunno: osservandoli capiremo cosa ci aspetta. A marzo parte la quarta dose per gli immunocompromessi ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. E’ da considerare probabile perché il virus non stringe la mano e se ne va per sempre”.

Il possibile avvio della quarta somministrazione verso l’autunno è stato sostenuto anche dal suo consulente Walter Ricciardi. Non si esclude nemmeno l’ipotesi di un richiamo annuale come anticipato da Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa.


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