Ricciardi lancia l’allarme: “Mascherine al chiuso per salvare l’estate, nuovo picco tra giugno e luglio”


Nelle ultime settimane si è registrato un aumento dei contagi covid preoccupante. Secondo i dati della Fondazione Gimbe, dal 9 al 15 marzo c’è stato un incremento dei nuovi positivi in tutta Italia del 36% (in Campania addirittura del 42%). Ciò comporta che il rischio di infezione è sempre alto.

RICCIARDI E L’USO DELLE MASCHERINE

Nonostante il premier Draghi abbia annunciato la fine dello stato d’emergenza al 31 marzo e lo stop anche del pass e delle mascherine all’aperto, il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi mette in guardia su una nuova ondata. Intervistato da ‘IlMessaggero‘ spiega che a maggio ci sarà un momento delicato perché l’eliminazione delle mascherine anche al chiuso comporterà un inevitabile aumento dei contagi, sulla scia di quanto accaduto in altri paesi europei:

Le dinamiche sono chiaramente simili. Dopo averle tolte, l’Austria da domani reintrodurrà l’obbligo di Ffp2 al chiuso. L’obbligo di mascherine in Italia sarebbe dovuto rimanere almeno fino a giugno. La via inglese nell’affrontare la pandemia è da sconsigliare e lo dimostrano i numeri. Nel Regno Unito la curva è ripartita in maniera forte, anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Per cui non avrebbe senso ragionare in questi termini ora anche in Italia“.

VARIANTI IN AGGUATO

Ci sono sempre più varianti (al momento la più diffusa in Italia è Omicron 2) e molte persone che hanno contratto solo pochi mesi fa il covid, sono di nuovo positive. Per questo Ricciardi spiega:

L’aumento delle infezioni potrebbe verificarsi nei mesi estivi turistici. Se togli le mascherine a maggio, ci sarà una risalita il cui picco è prevedibile proprio tra giugno e luglio. Questa variante è più contagiosa, con il risultato che ora il Sars-Cov2 ha una contagiosità paragonabile a quella del morbillo e ogni persona ne contagia 15 o 16. Proprio per questo sottolineo che dobbiamo essere pronti a reintrodurre alcune delle restrizioni anti Covid in caso di necessità. Diciamo anche che dal punto di vista delle ospedalizzazioni Omicron 2 sembra in tutto e per tutto simile a Omicron 1, per cui non toglie ne aggiunge preoccupazione. Tuttavia è chiaro che se viene lasciata dilagare porterebbe ad un aumento dei ricoveri“.


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