De Luca: “La Russia se perdesse non esiterebbe a utilizzare armi chimiche o nucleari”


Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato in conferenza stampa dell’aumento dei casi covid in Regione e dell’accoglienza dei profughi ucraini. La guerra è infatti un argomento che impatta su ogni settore, da quello economico a quello sanitario, passando per quello sociale.

DE LUCA SULLA GUERRA UCRAINA-RUSSIA

Queste le parole del presidente De Luca sulla guerra tra Russia e Ucraina:

Intrecciato al problema sanitario c’è quello dei profughi, abbiamo assistito 50 bambini presso il Santobono, abbiamo una richiesta di accoglienza nelle scuole (568), stiamo procedendo in un lavoro importante di accoglienza e solidarietà. La guerra continua, è passato ormai un mese. Più i tempi si allungano più abbiamo assuefazione verso immagini drammatiche. Stiamo conoscendo di nuovo la banalità del male. Sono cadute le barriere psicologiche che avevamo rispetto all’idea stessa della guerra. Avremmo dovuto raggiungere in Ucraina un compromesso, una soluzione dei problemi 6/4 mesi fa, oggi purtroppo credo che decideranno le armi. Non deciderà la ragione o il compromesso politico e tutte le alternative sono drammatiche, non usciranno vincitori ma troveremo macerie, un paese distrutto. Se vince la Russia, non è possibile perché ci sarebbe la guerra preventiva inventata da Bush con l’Iraq che porta la distruzione dei paesi e la diffusione del terrorismo. Se vince ratifica il diritto di distruggere un paese e un popolo.

Se la Russia perde, anche questa alternativa diventa complicata. Il popolo ucraino ha dimostrato una resistenza eroica dato che da un anno Biden stava armando l’Ucraina. La sconfitta della Russia non porterebbe pace, l’umiliazione sarebbe inaccettabile perché significherebbe la cancellazione dal punto di vista politico-mondiale. Di fronte a questa prospettiva di sconfitta militare credo che la Russia non esiterebbe ad utilizzare armi di distruzione di massa, chimiche o nucleari. Oggi queste cose diventano possibilità, le bombe atomiche in Europa anche se tattiche. Secondo motivo non tranquillizzante in caso di sconfitta di Putin è cosa succede nella Russia. Nella parte meridionale del Caucaso cosa accadrebbe dal punto dei vista dei nazionalismi? Abbiamo componenti islamici. In piccolo è già successo in Libia. Stiamo assistendo ad una guerra in cui l’aggressore la Russia, aggredisce l’aggredito l’Ucraina in una guerra preventiva per impedirne l’accesso alla Nato. Non credo sia lontana una soluzione ragionevole, la neutralità dell’Ucraina, un sistema di garanzia militare da dare e il Donbass dato alla Russia. È l’unico compromesso possibile, al di là ci sono le due ipotesi rispetto alle quali non c’è da essere tranquillizzati per i decenni futuri“.

L’APPELLO DEL PAPA

Quando Papa Francesco fa il suo appello alla pace, è meno sognatore, utopista, irrealista di quello che può sembrare. Questa è una guerra tra paesi cristiani, abbiamo visto conflitti nel mondo arabo tra sciiti e sunniti basta vedere quello che sta succedendo in Yemen (con morti ignorati da tutti). Ci eravamo presentati come noi, Occidentali, espressione della civiltà umana, loro mondo islamico ancora con i piedi nel Medioevo. Noi non possiamo fare altro che aiutare i profughi. Se le sanzioni non hanno un obiettivo e rimangono isolate e prive di senso futuro, non avremo la pace come risultato“.


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