Covid ricercatrice studia perché alcune persone non si contagiano: le possibili cause


Sono ormai trascorsi due anni dal primo caso covid in Italia e ci sono ancora alcune persone che non hanno contratto il virus. In tanti si interrogano su come questo sia possibile e se dipenda da fattori genetici anche perché ci sono persone che addirittura lo hanno preso più volte e con tutto il vaccino. La soluzione per la fine della pandemia potrebbe venire proprio studiando queste persone e capire cosa le renda immuni dalle varie mutazioni del covid.

COVID, I MOTIVI PER CUI ALCUNE PERSONE NON SI CONTAGIANO

Sul ‘The Guardian‘ la dottoressa Zania Stamataki, docente e ricercatrice in immunologia virale presso l’Università di Birmingham, ha provato a dare qualche risposta premettendo che anche lei, pur stando tutti i giorni a contatto con persone positive, non si è mai contagiata. La stessa ricercatrice spiega che ciò è difficile, ma è molto più probabile che sia stata asintomatica o abbia avuto la cosiddetta infezione abortiva:

Sono entrata in contatto con Sars-CoV-2 ma l’eliminato rapidamente dal mio corpo prima che si sviluppasse nella malattia Covid. Alcune persone possono eliminare rapidamente il virus perché hanno anticorpi preesistenti e cellule immunitarie della memoria che riconoscono il virus. Questi potrebbero essere cellule T di memoria cross-reattive generate in precedenza per combattere coronavirus simili che causano il comune raffreddore. Vi sono prove di una maggiore prevalenza di infezioni da coronavirus endemiche (non Covid) nei giovani e di una ridotta presenza di cellule T cross-reattive negli anziani“.

Un’altra possibile spiegazione è la seguente:

Esiste anche la possibilità che diversi sistemi immunitari rispondano in modo diverso al virus. Affinché Sars-CoV-2 infetti, la proteina spike sulla superficie del virus deve aderire a proteine ​​specifiche sulle cellule bersaglio, come la proteina ACE2. È possibile che quelli resistenti alle infezioni abbiano livelli di ACE2 diversi rispetto ad altri? L’espressione di ACE2 correlata all’età nei polmoni dei bambini rispetto agli adulti può in parte spiegare perché i bambini spesso mostrano un’infezione più lieve. È anche possibile che alcuni di noi abbiano rari tipi di ACE2. Per esempio le persone che hanno un raro polimorfismo genetico per la proteina CCR5 sono state immuni all’infezione da HIV. A sostegno di questa teoria, recenti analisi genetiche hanno rivelato che rari tipi di ACE2 possono influenzare la suscettibilità al Covid. Inoltre, studi su operatori sanitari che sono rimasti costantemente negativi al Covid hanno mostrato la presenza di linfociti T preesistenti che riconoscono i peptidi – la catena di molecole che compongono una proteina – da parti del virus meno variabili rispetto alla proteina spike (che, sotto la pressione della nostra risposta immunitaria, muta frequentemente per eludere i nostri anticorpi)“.

SUI VACCINI

Sui vaccini e i richiami:

Quando i vaccini sono diventati disponibili, ho ricevuto la mia prima e la seconda dose, insieme a un’iniezione di richiamo. I vaccini funzionano introducendo il nostro sistema immunitario alla proteina spike del virus e attivando un arsenale precoce di anticorpi e cellule T specifici. Questi lasciano dietro di sé cellule della memoria, che possono persistere per anni ed entrare in azione per prevenire la reinfezione. L’infezione naturale non offre una protezione a lungo termine e l’immunità indotta dal vaccino più potente ha bisogno di un richiamo per proteggersi dalle varianti“.


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