Vino dai vigneti di Pompei e azienda agricola: il Parco cerca nuovi partner


Il Parco Archeologico di Pompei cerca nuovi partner per produrre vino all’interno dei suoi vigneti. È stato infatti pubblicato l’avviso internazionale (con scadenza il prossimo 26 agosto) che prevede l’individuazione di un socio per la co-gestione dei terreni destinati e da destinare a vigneto e al ciclo produttivo del vino. Si punta quindi a creare una nuova gestione del patrimonio verde e a realizzare l’Azienda Agricola Pompei.

POMPEI VERSO UNA NUOVA GESTIONE DEL PATRIMONIO VERDE: CON VIGNETI E AZIENDA AGRICOLA

Ai vigneti già presenti nelle Regiones I e II di Pompei e nel sito di Villa Regina a Boscoreale, estesi per quasi due ettari, si aggiungeranno altri cinque ettari di nuovi impianti di assoluta eccellenza e gestiti secondo i dettami esclusivi della lotta biologica “artigianale/naturale” e nel rispetto ed interpretazione aggiornata delle tecniche e modalità colturali del mondo antico. I vigneti saranno impiantati nelle aree archeologiche di Pompei, Stabia, Boscoreale e presso il Polverificio Borbonico di Scafati, sia nella forma di allevamento a palo e alberello, sia a spalliera su terrazzamenti, con una particolare attenzione all’impostazione paesaggistica, coltivati e gestiti dall’impianto alla produzione, dall’imbottigliamento all’affinamento e fino alla vendita all’interno dello stesso Parco archeologico.
L’obiettivo è quello di una gestione del Patrimonio naturale che può diventare motore di sviluppo per una nuova fruizione ampliata del Parco, per renderlo energeticamente autosufficiente, per potenziarlo come presidio della biodiversità all’avanzare dell’inurbamento, per renderlo propulsore di attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale e da quello sociale e legale.

LA VENDEMMIA DI POMPEI

L’ambizioso programma di attuazione delle attività a partire dall’Avviso internazionale appena pubblicato, è stato illustrato Martedì 19 luglio alle ore 12,00 presso il vigneto della Casa della nave Europa, l’antica dimora di un importante produttore e commerciante di vino, olio e altri prodotti agricoli, da Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei, dal Gen. B. CC Giovanni Di Blasio, Direttore Generale Grande Progetto Pompei – Unità Grande Pompei, da Pierpaolo Forte, consigliere di amministrazione del Parco e professore ordinario di diritto amministrativo all’università del Sannio, e da Paolo Mighetto, responsabile della manutenzione del verde del Parco archeologico di Pompei.

LA STORIA DEI VIGNETI DEL PARCO

Pompei comprende oltre un ettaro e mezzo di vigneti che, ricreati negli anni Ottanta del Novecento sulla base dei ritrovamenti delle cavità lasciate dalle radici delle viti, dei pollini e dei frammenti di legno in alcune aree di Via di Nocera, si sono via via estesi in diversi appezzamenti delle Regiones I e II: dal più vasto, nell’antico Foro Boario alle spalle dell’Anfiteatro, a quello del Triclinio all’Aperto, arrivando fino all’interno delle domus con l’antica coltivazione a pergola nonché quella maritata dove ogni anno si tiene la vendemmia, a quelli dell’Orto dei Fuggiaschi, della Nave Europa e tanti altri. Il territorio del PAP si estende, nell’area urbana di Pompei, per oltre 60 ettari intorno alla città antica. A questo patrimonio naturale si aggiunge quello che caratterizza i cosiddetti siti esterni e, in particolare, le ville di Stabiae con le aree agricole circostanti, la Reggia di Quisisana con il parco storico monumentale, i 16 ettari del complesso monumentale e del parco del Real Polverificio Borbonico di Scafati, il parco perifluviale protostorico di Longola, le aree verdi e agricole a corredo dei siti delle Ville di Oplontis e di Villa Regina e Antiquarium a Boscoreale.

La cura e gestione di questo patrimonio rappresentano per il PAP una sfida imponente nonché un notevole impegno di risorse umane ed economiche per garantirne la corretta manutenzione ed evitare la diffusione di degradi ambientali capaci di ingenerare criticità e dissesti al patrimonio archeologico. La gestione del patrimonio a verde, non è più considerato come una criticità ma, ma in linea con i nuovi principi del Parco, un elemento fondamentale di un più ampio aspetto paesistico, anche a protezione dall’avanzamento urbanistico in un territorio tanto delicato.
Testimonianza di questo più globale approccio alla gestione del verde, è stata l’apertura del vivaio della flora pompeiana a Casa di Pansa; un progetto non solo di ricostruzione storico e archeologica ma anche didattico produttivo.

L’AZIENDA AGRICOLA
Arrivando alla nascita dell’Azienda Agricola Pompei il PAP intende realizzare un sistema di co-gestione partenariale innovativa del Patrimonio verde e della biodiversità attraverso la rigenerazione agricola del territorio per consentire un utilizzo capace di proteggere, con forme di tutela attiva il patrimonio culturale e naturale, valorizzarlo, diffondere la conoscenza che lo riguarda, concorrere allo sviluppo economico del territorio.

UN PARTENARIATO per la gestione dei vigneti archeologici produttivi già presenti a Pompei e di nuovo impianto
Il primo e fondamentale tassello di questo programma è rappresentato da una rinnovata gestione dei terreni vocati e destinati al ciclo produttivo del vino. Con la forma innovativa del partenariato speciale il PAP vuole selezionare un partner privato di eccellenza per collaborare nella gestione dei vigneti archeologici produttivi già presenti a Pompei e di nuovo impianto nei siti archeologici di Pompei e di Villa Regina a Boscoreale, delle aree dei siti archeologici delle ville di Stabiae, nel Comune di Castellammare di Stabia, di quella recentemente confiscata alla criminalità organizzata e ubicata nel Comune di Pompei, frazione Civita, di quelle interne al Real Polverificio Borbonico di Scafati, nel Comune di Scafati, nonché nell’intero ciclo della produzione vinicola con la vinificazione, l’invecchiamento e l’imbottigliamento.


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