Intossicazione da mandragora, cosa è la pianta delle streghe e perché è tossica: i sintomi


In queste ore è allarme in almeno quattro Comuni dell’area flegrea dove si sta vendendo mandragora al posto degli spinaci. Questa verdura se ingerita può provocare diversi sintomi tra cui febbre, mal di stomaco e persino coma. Sono dieci le persone ricoverate all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, di cui una è in gravi condizioni.

Intossicazione da mandragora, cosa è e perché è tossica: i sintomi

I sindaci di Quarto e Monte di Procida hanno anche lanciato un appello ai cittadini affinché non mangiassero spinaci o biete che sono molto simili alla mandragora. Ma cosa è questa pianta dotata di alcune proprietà benefiche e perché sta diventando così pericolosa?

Secondo il dizionario Treccani:

mandràgora (o mandràgola) s. f. [dal lat. mandragŏras, s. m., gr. μανδραγόρας, di etimo incerto]. – Genere di piante solanacee comprendente poche specie, tra le quali due presenti anche in Italia: Mandragora officinarum, che vive nei boschi di latifoglie e fiorisce in primavera, e M. autumnalis con fioritura in autunno, che si trova nei campi o in luoghi incolti e aridi; sono piante con caule molto ridotto o mancante, foglie a rosetta avvolgenti i fiori peduncolati, bianco-verdastri nella prima specie e violacei nella seconda. La radice della mandragora primaverile assume spesso un aspetto antropomorfo, che le ha fatto attribuire virtù magiche e proprietà afrodisiache; contiene inoltre diversi alcaloidi, tra i quali è farmacologicamente attiva la mandragorina.

Alle presunte proprietà afrodisiache e fecondanti della pianta fa riferimento il Machiavelli nella sua celebre commedia intitolata appunto La mandragola (1518): non è cosa più certa ad ingravidare una donna che dargli bere una pozione fatta di mandragola (a. II, sc. 6a)“.

Per gli autori del capitolo dedicato alla pianta nel libro Neuropathology of Drug Addictions and Substance Misuse:

Le proprietà farmacologiche della pianta erano note fin dall’antichita’. Tutte le sue parti sono velenose e contengono alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina. La pianta era usata a scopo lenitivo, analgesico, anestetico e afrodisiaco, ma anche per le proprieta’ allucinogene. Ci sono diversi report di avvelenamento accidentale per la sua grande somiglianza con altre piante comuni e commestibili, come alcuni tipi di lattuga, o per il consumo da parte dei bambini delle sue bacche“.

I sintomi che provoca un’intossicazione da mandragora

I sintomi, entro 4 ore dall’assunzione, sono visione offuscata, secchezza della bocca, arrossamento della cute midriasi e tachicardia. Nel 60% dei casi si riscontrano anche difficoltà di minzione, stanchezza e vomito. Possono comparire allucinazioni, delirio e tachicardia. In due studi scientifici, i i medici hanno somministrato fisostigmina (0.5-2 mg) come antidoto, con remissione completa dei sintomi tra le 3 e le 36 ore. Questo alcaoide permette un recupero particolarmente soddisfacente per quanto riguarda i sintomi psiconeurologici.  In molti libri di fantasia questa pianta viene usata dalle streghe. In una scena di Harry Potter, una volta strappata dal terreno la mandragora emette un ‘urlo’ capace di rendere pazzo chi lo ascolta.

La scena di Harry Potter

Mandragora è anche il cognome di un calciatore napoletano, Rolando.


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