Cosa è successo a Casamicciola: piogge e terreno vulcanico, la dinamica della frana

La zona della frana a Casamicciola sull'isola di Ischia


Sono ore di lavoro e speranza a Ischia. Il bilancio del disastro di Casamicciola è già pesante a causa della morte di Eleonora Sirabella, una ragazza di soli 31 anni, trovata centinaia di metri più a valle rispetto alla casa dove abitava insieme a suo marito, Salvatore Impagliazza, il qualche figura nella lista dei dispersi. La speranza è che vengano trovati tutti vivi.

Che cosa è successo a Ischia: la dinamica della frana a Casamicciola

In questi momenti così tragici c’è chi ci aiuta a capire come mai possa essersi verificato una frana così potente e disastrosa. La ragione va trovata nella conformazione geologica e geomorfologica del territorio dell’isola di Ischia che, ricordiamo, si è originata in seguito a diverse eruzioni vulcaniche avvenute relativamente poco tempo fa. Si tratta perciò di un’isola estremamente giovane geologicamente, dunque in partenza già soggetta a eventi naturali straordinari.

Micla Pennetta, Geomorfologa dell’Università Federico II di Napoli, spiega che “Per Ischia, dalle immagini osservate, sembra verosimilmente che si trattarebbe di un processo franoso tipo colata detritica che avrebbe attivato un trasporto in massa di dimensioni importanti di terreni sciolti di natura piroclastica. Trattasi di frane ad alto potere distruttivo che mobilitano grossi quantitativi di sedimenti e detriti che possono anche incanalarsi in incisione preesistenti fluendo ad alta velocità verso valle”.

“La causa scatenante è da attribuire alle piogge intense e prolungate. La predisposizione del territorio a tale tipo di dissesto è legata alla pendenza del versante ed dalla presenza di depositi sciolti a tetto fortemente erodibili; versanti incisi da aste fluviali corte e molto acclivi. In tale contesto geologico e geomorfologico si determinano le condizioni per rischi geoidrologici (conosciuti come idrogeologici) che determinano alluvionamenti ed invasione di materiale franato dei centri urbani posti alla base dei versanti e della rete di drenaggio delle acque”.

La spiegazione con parole più semplici

Utilizzando parole più semplici, possiamo tradurre affermando che le piogge abbondanti sono penetrate nel terreno ed hanno sciolto i detriti vulcanici che, per le loro caratteristiche, sono più facilmente solubili oltre ad essere molto leggeri. Si pensi alle pomici, rocce che vengono espulse dai vulcani ma che messe in acqua galleggiano. Si tratta anche di un terreno poco compatto dove l’acqua riesce a penetrare, gonfiandolo. Tale materiale è scivolato ad una velocità impressionante tracinando tutto ciò che hanno incontrato, anche massi di diverse tonnellate. Una furia contro cui non esiste possibilità di scampo.

Non esiste un vero e proprio modo per evitare frane del genere. L’essere umano può essere solo autore di azioni virtuose che pongano un argine alle tragedia: prima di tutto non abbattere gli alberi, le cui radici assorbono l’acqua. Non è la prima volta che si segnalano episodi del genere a Casamicciola: si ricordano cronache del 1910 e del novembre 2009, quando morì una giovane. Questo significa che è il territorio stesso ad essere fragile.


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